Firenze – “Per le manutenzioni ordinarie non hanno mai soldi, neppure per cambiare le caldaie rotte”. Oggetto, Casa Spa e la notizia dell’utile che, per il terzo anno consecutivo viene reso pubblico dalla spa: oltre 528mila euro, utile emerso dal bilancio del 2014, che, così ha deciso l’assemblea, “verrà distribuito fra i soci”. Se questo è l’oggetto, il soggetto è multiplo: si tratta del grande, corale gruppo degli inquilini degli alloggi popolari, vale a dire di quel patrimonio immobiliare di cui Casa Spa è il gestore per conto della Lode fiorentina. Un patrimonio che ammonta per quanto riguarda tutti i Comuni che compongono il Lode fiorentino, a 1.119 edifici, di cui 339 in autogestione per un totale di 12.969 immobili. Canone medio mensile 118,53 euro a famiglia, mentre 3.588 nuclei sono stati concessi a canone sociale, vale a dire 40 euro al mese, secondo quanto stabilito dalla nuova legge regionale 41/2015.
Ebbene, la notizia dell’utile di Casa Spa se da un lato rallegra, dall’altro rende ancora più insofferenti gli inquilini. “Sono centinaia, gli appartamenti chiusi da anni perché non ci sono i soldi per ristrutturarli – dice Marco, giovane rampollo di una famiglia che abita nei lotti dell’Isolotto – non capisco perché con quei soldi non si mette mano alle ristrutturazioni e non ci si dà da fare per impedire che le abitazioni chiuse caschino a pezzi, rendendo l’eventuale intervento sempre più costoso e faticoso“.
Ed è proprio nella case di via Canova che le lamentele sono più forti. Una signora che non vuole apparire col suo nome e chiameremo Maria lancia la prima pietra: “Gli ultimi piano sono i più disgraziati. Gli alloggi ci sono stati consegnati, ristrutturati, appena deu ann fa, ebbene, agli ultimi piani l’acqua che filtra dal tetto ha già ripempito di muffa e marciume i solai. Se hanno tutti questi soldi, perché non intervengono? Cosa aspettano? Che la situazione sia ancora più grave e le spese lievitino?”.
Un altro punto dolente è la delibera, appena approvata, che riguarda la possibilità di assegnare alloggi con lavori a carico degli inquilini: lavoretti da poco, si potrebbe pensare e invece il “carico” sull’inquilino che vuole “approfittare” dell’opportunità può arrivare fino a 14mila euro. “In altre parole – spiega Mario, da tempo in lista per la casa e che aveva pensato di usufruire della chance – si chiede a chi non ha soldi o vive situazioni di disagio profondo, tant’è vero che si trova nella lista delle assegnazioni, di trovare o farsi prestare (e chi presta soldi a uno come me, oltre agli usurai?) 3, 4, 5 mila euro, fino a 14mila, per ritrovarsi magari a imbiancarsi casa, cambiarsi da solo avvolgibili o altre bagatelle consimili, per poi venire a sapere che Casa spa distribuisce utili ai soci”.
Infine le nuove case “promesse”. Anche in questo caso lo scetticismo dilaga, come spiega Asia, la componente degli inquilini dell’Usb. “In quanti anni arriveranno questi nuovi alloggi? – chiede il sindacato – senza contare che il numero è complessivo degli appartamenti di tutta la Lode non solo dunque su Firenze. Da oltre un anno siamo in attesa dell’ottantina di alloggi di via Castelnuovo Tedesco, ma la data non è certa. Per ora, quella fissata è a settembre“. Settembre, ma si potrebbe arrivare a ottobre e oltre, per poi magari scoprire, come dice sempre Mario, che illustra un caso accaduto a un suo conoscente, che mancano gli allacciamenti fognari o “ci si è scordati” delle tubature del gas. Inoltre, ad oggi nessun comune del Lode ha messo mano a un programma di fabbisogno abitativo, cosa peraltro prevista dal contratto di servizio. Così, accade che le ristrutturazioni si rivolgano in preferenza ad alloggi piccoli, che vanno dai 32 ai 36 ai 40 metri quadri, magari sistemati al secondo o terzo piano. Una politica che assicura sicuramente una minor spesa per la sistemazione, ma che conduce ad avere alloggi disponibili molto difficili da assegnare e che dunque rimangono ai margini del grande fabbisogno di case che pesa da sempre sull’edilizia popolare.