Firenze – Presidio dell’Usb, convocato per lunedì prossimo 2 ottobre, a partire dalle 9,30, per riaffermare con forza il diritto costituzionale alla pensione per tutti. Non solo: anche il diritto che per i lavoratori la sospirata pensione sia tale da consentire una dignitosa anzianità e non si converta in un “assegno di povertà”. Il presidio si terrà a Firenze davanti alla sede Inps, in viale Belfiore.
A spiegare il senso dell’iniziativa, Stefano Cecchi, dell’Unione sindacale di Base: “L’iniziativa è in buona sostanza contro la legge Fornero, che abbassa le pensioni allungando al contempo l’età lavorativa. Non solo, lo scopo del presidio è anche quello di ricordare la sentenza della Corte Costituzionale sulla perequazione delle pensioni al costo della vita, sentenza che ad ora non ha avuto seguito”. Una situazione che, come spiega il sindacalista, riduce la pensione da diritto costituzionale a “assegno di povertà”.
Del resto, la nota diffusa dall’Usb pensionati, che chiama a raccolta i lavoratori per costruire una “mobilitazione unitaria in difesa del diritto alla pensione per tutti”, identifica nella mancata perequazione un episodio della “volontà di distruggere il sistema previdenziale pubblico e con esso il diritto alla pensione”.
Ed ecco i “passi” che secondo l’Usb rivelano la volontà di ridurre la pensione da diritto maturato col lavoro ad assegno “assistenziale”: intanto, il “continuo tentativo di ricalcolo delle pensioni erogate con il metodo contributivo, che produrrebbe una riduzione dell’assegno pensionistico intorno a 200 – 250 euro; l’innalzamento dell’età pensionabile, con la scusa dell’aumento dell’aspettativa di vita, che nega la pensione a milioni di lavoratori costringendoli al lavoro coatto; la negazione ai giovani della possibilità del lavoro, che li condanna alla precarietà a vita, che non dà diritto alla pensione per mancanza di contributi mentre si promette loro un assegno di povertà fra 40 anni; la privazione di diritti di cittadinanza ai migranti, che li espropria dei contributi che riescono a maturare e che porta all’impossibilità di avere una pensione come gli altri cittadini”. Inoltre, dice ancora l’Usb, “L’Inps è ostaggio del presidente Boeri che lo gestisce in funzione della sua trasformazione in ente di assistenza sociale. Intanto lo ha reso praticamente inaccessibile a lavoratori e pensionati con un sistema informatico non utilizzabile”.
La conseguenza di questo sistema è la “divisione tra lavoratori anziani, giovani, lavoratori immigrati e pensionati, mettendo gli uni contro gli altri per non avere problemi nella distruzione del diritto alla pensione”. E dunque, conclude l’Usb, è necessario “ricomporre l’unità di tutti contro l’attacco sociale ai diritti costituzionali”. Il presidio si colloca nell’ambito delle iniziative per la Giornata internazionale di lotta dei pensionati e per la giornata mondiale dei migranti.
In contemporanea si terrà anche, sempre a partire dalle 9,30, un’assemblea “pubblica” dei lavoratori dell’Inps, che esporranno ai cittadini i problemi concernenti la stessa Inps.