USB lancia lo sciopero generale per il 26 maggio

usb, il 26 maggio proclamato sciopero generale

Firenze – Sciopero il 26 maggio.  Sciopero generale. L’Usb lancia l’offensiva e la lancia da Palazzo Vecchio, ospite del gruppo consiliare Sinistra Progretto Comune, con uno scopo fondamentale: tutelare gli stipendi innanzitutto, affinché non si possa più parlare di lavoro povero, quello che si aggancia al caro affitti e fa perdere la casa, ma anche la questione mai risolta, dei morti sul lavoro. Di lavoro, o non si vive in modo “libero e dignitoso”, o si muore.

Perciò, come spiegano Dario Furnari, Legale Rappresentante Confederale di USB Firenze,  Mario Carluccio, Legale Rappresentante del Lavoro Privato di USB Firenze,  Miriam Amato, Dirigente sindacale di USB Firenze, presente  Dmitrij Palagi, consigliere comunale Sinistra Progetto Comune, c’è una sola via che può portare il mondo del lavoro al di là di questa pericolosa trappola: “Abbassare le armi, alzare i salari”. Un netto no alla guerra infatti, come spiega Dario Furnari, è necessario in quanto chi paga con morte, fame, impoverimento le guerre sono sempre i lavoratori, chi vince sono sempre “gli altri”. Ovvero, quelli per cui la guerra, pur terribile, è sempre meno pesante. “Chi guadagna sull’inflazione, sulla scarsità di risorse, sull’approvvigionamento energetico” dicono i lavoratori.

“La necessità di questo sciopero prende il via dal tema della guerra, appunto, e dei salari – spiega Dario Furnari – è un tema su cui siamo focalizzati da almeno un anno, ma che in realtà è un’urgenza da trent’anni. Ricordiamo che è dal 1993 che un accordo interconfederale ha fatto sì che di fatto la ricchezza prodotta dalle lavoratrici e dai lavoratori del pubbligo impiegoe anche del lavoro privato, sia drenata a favore della rednita finaiziaria e dei profitti privati. Perciò l’inflazione galppante  eil carovita rende necessario un agionamento sui salari e sulla guerra, come madre dell’inflazione, un guerra che vedrà solo sconfiti e i vinciotri staranno dall’altra parte rispetto al popolo”.

Per quanto riguarda i salari, la proposta dell’Usb è di mettere sì un minimo salariale, ma indicizzato. Mario Carluccio spiega: “Dieci euro all’ora, indicizzato. Abbiamo presentato alla Cassazione una proposta di legge per introdurre il salario minimo nel minimo tabellare. Ciò vuol dire che l’ultimo livello di retribuzione, il livello base, dev’essere dieci euro nette orarie. Però a differenza di tutte le altre proposte di legge sul salario minimo, la nostra sottolinea un dato chiaro: sì i 10 euro all’ora nette, ma indicizzate a quella che è l’inflazione reale. Altrimenti la misura non sarebbe risolutiva”.

Salari minimi, emergenza abitativa. Il duo casa-lavoro è inscindibile, se si perde l’uno si perde l’altra e viceversa. Perciò, non può esserci che una soluzione: salario minimo indicizzato + equo canone. Ovvero, i canoni non possono superare il terzo dello stipendio. Ad oggi, vanno tranquillamente al 50%; tant’è vero che è emergenza sociale.

“La speculazione dietro gli affitti è evidente a Firenze, che si ritrova con il centro storico abbandonato dai residenti, le famiglie che non riescono ad accedere alla’affitto e neppure all’edilizia residenziale pubblica, problema, quello dell’esplosione degli affitti,  di tutto il territorio nazionale ma particolarmente dele città d’arte invase dagli affitti brevi turistici – dice Miriam Amato – E’ dui qualche gorno fa l’episodio dell’uomo salito sulla gru in viale Belfiore perché, con uno sfratto per morosità incolpevole, la disperazione incalza. Sono problematiche che comunque sono agganciate al lavoro”.  Mettere in sicurezza casa e lavoro, è fondamentale per assicurare quell’esistenza dignitosa di cui parla la Costituzione.

“E’ la Costituzione alla base delle richieste che facciamo come Usb – continua Amato – quando parla di dignità umana, di pari opportunità, di risolvere le disuguaglianze, di una contribuzione davvero progressiva, in base alla ricchezza. Per questo troviamo la proposta sulla riduzione del nucleo fiscale una grande presa in giro, una sorta di partita di giro con i nostri stessi soldi. E soprattutto non accettiamo la precarietà”. Precarietà che si ritrova nelle pubbliche amministrazioni come nel privato. “Nel pubblico la precarietà è cosa ben conosciuta. Chiediamo che vengano effetttuate un milione di assunzioni stabili sul territorio nazionale, dal momento che rispetto agli altri Paesi, abbaimo un rapporto impiegati pubblici-cittadini molto più basso, un reddito più basso, ein più il fenomeno della precarietà nella PA, che è la norma nei territori meridionali. Noi non accettiamo tutto ciò. Ciò vuol dire non garantire i servizi ai cittadini e non rendere dignitoso il lavoro”.

“E’ per questo – conclude Amato – che vogliamo l’internalizzazione dei servizi. Basti l’esempio del comune di Firenze, dove si hanno insegnanti professionali che svolgono lo stesso lavoro di insegnanti assunti dal Comune, con meno tutele e salario ridotto”.

In tema di esternalizzazioni, “ricordo- dice Carluccio – che Usb ha vinto la grandissima battaglia degli Lsu-Ata, lavoratori che pulivanole scuole svolgendo una mansione equiparabile ed equiparata a quella dei collaboratori scolastici sttali  e oggi decine di migliaia di lavoratori hanno migliorato le loro condizioni di vita”

“Il Paese vive una fase drammatica. Inflazione stabilmente a doppia cifra, carovita, precarizzazione del lavoro, disoccupazione e morti sul lavoro – è la riflessione del consigliere Dmitrij Palagi – è il motivo per cui USB ha indetto lo sciopero generale per il 26 maggio prossimo. Abbassate le armi, alzate i salari, è quanto afferma l’organizzazione sindacale.  Il gruppo consiliare di Sinistra Progetto Comune sarà sempre al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori in lotta”.

 

 

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