Firenze – L’Unione sindacale di base, a causa della morte dei due operai di Livorno, ha indetto, a seguito delle 8 ore proclamate dai sindacati livornesi, 2 ore di sciopero a fine turno per il giorno 30 marzo 2018, salva diversa articolazione, decisa dalle rappresentanze sindacali aziendali.
“Ancora una volta due operai ieri sera non hanno fatto ritorno a casa – si legge nella nota diffusa dall’Usb – questa volta è successo al porto di Livorno, dove dal 2010 sono cinque i morti di lavoro. Mattanza, omicidi, strage, possiamo usare tutti i termini per l’occasione. Resta il fatto che questi morti, come gli altri cento e passa dall’inizio del 2018 e i migliaia se si va indietro negli anni, non sono morti per fatalità o incidenti. Sono morti che pesano sulla coscienza di chi ha reso il mercato del lavoro un luogo dove si deve essere flessibili, rapidi, veloci, ma dove si può soprassedere sulle misure di sicurezza”. USB Toscana si unisce al dolore dei familiari e dei compagni di lavoro di Lorenzo Mazzoni e Nunzio Viola.
“Se si pensa che stanotte c’è stata ancora un’altra morte – commenta Erica Massa dell’Usb di Firenze – ci si accorge non si fa in tempo a piangere una tragedia che un’altra se ne apre: un altro operaio ha perso la vita sul nodo ferroviario di Bologna, folgorato. Crediamo che queste morti non siano fatalità, bensì che la responsabilità sia nella precarietà, nella flessibilità, nella poca importanza che si dà alla vita dei lavoratori. Con questo sciopero vogliamo mandare un messaggio chiaro a chi ha la responsabilità del controllo e di fare rispettare le misure di sicurezza adeguate a salvare e tutelare la vita di chi lavora”.