Firenze – Il consiglio comunale dice sì all’adozione della variante di medio termine al piano strutturale e al regolamento urbanistico, che porterà una serie di cambiamenti ad alcuni nodi ancora sul tavolo dell’assetto cittadino. In sintesi, spicca la nuova destinazione d’uso all’interno della caserma Cavalli, la famosa “Casa delle start up”, con l’introduzione di una quota di commerciale, mentre per il restante si ampli l’offerta ricettiva. La delibera, presentata dall’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re, era stata approvata dalla giunta lo scorso 23 giugno. Le proposte di variante raccolte trattano schede del Ruc del 2015 diverse tra loro, ma sono accomunate dalla necessità della VAS. Si tratta di proposte che riguardano cambi di destinazione d’uso parziali o totali. Complessivamente le proposte sono quattro.
Caserma ‘Cavalli’ – Per l’ex Caserma di piazza del Cestello, la proprietà chiede di inserire tra le destinazioni d’uso consentite una porzione di commerciale all’interno di un complesso che quindi assume una destinazione d’uso al 95% direzionale e al 5% commerciale. Tale mutamento servirà per realizzare al piano terreno della futura ‘Casa delle startup fiorentine e internazionali’ una ‘Piazza digitale’ aperta ai cittadini del quartiere con una permeabilità da entrambi i lati dell’immobile in un’ottica di contiguità con Piazza Cestello.
Complesso ‘Villino San Paolo’ – Successivamente al trasferimento dell’Istituto Universitario Europeo (con aule e foresteria per docenti e studenti) presso la Ex Corte d’Appello in centro storico, questo immobile – di proprietà della Congregazione dei Barnabiti – sito alle Cure (Quartiere 2), chiede di poter mantenere una funzione legata ancora all’accoglienza, acquisendo la destinazione ricettiva.
Complesso ‘Il Magnifico’ – L’edificio, di proprietà privata, che si trova in viale Gori (Quartiere 5), è locato a titolo oneroso dal Ministero dell’Interno e oggi è utilizzato dal personale della Polizia di Stato, che qui vi alloggia. Il Ministero dell’Interno, tuttavia, ha intenzione liberare il complesso nell’ottica della riduzione dei fitti passivi. Con la variante adottata, l’immobile acquista un mix di funzioni tra ricettivo, direzionale e commerciale.
Area Barsanti – L’area, che si trova in via Barsanti (Quartiere 5), comprende una serie di edifici a destinazione industriale e artigianale dismessi dal 2013. La caratteristiche dell’intero complesso sono tali da renderlo idoneo ad accogliere un mix di funzioni tra la destinazione artigianale-industriale, direzionale e commerciale.
“Con questa ultima variante di medio termine – ha dichiarato l’assessore Del Re – esaminiamo le proposte di variante a schede di trasformazione pervenute agli uffici entro Dicembre 2018. Si tratta di immobili in cerca di nuova vita e nuove funzioni, le cui trasformazioni avremo cura di seguire con grande attenzione. Il mix di funzioni – direzionale, artigianale industriale, commerciale, ricettivo – previsto per varie schede permetterà di rivitalizzare alcune zone della città da tempo abbandonate o inaccessibili al pubblico con anche ricadute importanti in termine di oneri per il territorio circostante. Come anticipato già in precedenza, per quanto riguarda la destinazione ricettiva, si tratta delle ultime due schede che in base alle norme oggi vigenti consentono questo mutamento. Nel nuovo piano operativo, la norma già vigente per il centro storico sarà estesa a tutto il resto del territorio comunale”.
La variante è stata illustrata dall’assessore Del Re in tutti i Consigli di Quartiere, e approvata tra il 22 e il 23 luglio scorsi nei diversi Consigli di Quartiere e in commissione urbanistica il 24 luglio.
Successivamente alla pubblicazione della delibera di adozione della variante, decoreranno i 60 giorni per le osservazioni e la variante tornerà quindi poi in Consiglio comunale e nei consigli di quartiere per la fase dell’approvazione.
Sulla questione della caserma Cavalli e della nuova destinazione d’uso prevista, attaccano i consiglieri di Spc. “Grazie a una variante urbanistica, presentata nel 2016 dalla proprietà, la Fondazione Cassa di Risparmio, si aprirà al pubblico una corte interna nella Caserma Cavalli di Piazza del Cestello, destinata come noto a diventare la sede di Nana Bianca, già Dada, di una scuola di formazione digitale, e di spazi di co-working. La variante – ricordano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune al quartiere 1 Francesco Torrigiani e Giorgio Ridolfi insieme ai consiglieri di sinistra progetto Comune in Consiglio comunale Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – rende questo spazio, 800 mq, da direzionale a commerciale: in questo modo, viene restituito all’uso pubblico: la corte sarà liberamente accessibile”.Quella che potrebbe sembrare una buona notizia, nasconde, per i consiglieri dell’Oltrarno, u ‘insidia particolarmente rischiosa per la zona, tormentata, com’è noto, dalla movida. “Ora, qual è l’esercizio commerciale di cui Oltrarno meno aveva bisogno? Facile, locali e ristoranti. Ovviamente, questo è invece il destino di quella corte “restituita all’uso pubblico”: l’ennesima piazza alimentare, l’ennesimo attrattore di traffico in una zona i cui residenti sono già provati da chiasso molestie e disagi vari legati alla vita notturna”. I consiglieri di Spc al quartiere 1 ricordano anche che, nel “percorso di ascolto” noto come il Cestello delle Idee, “pare fossero emerse proposte e priorità differenti”. Quanto ai negozi di prossimità, rilanciano i consiglieri, che potrebbero rappresentare un primo passo verso quel ritorno dei residenti nel centro storico vagheggiato dalla stessa amministrazione, la proposta è trasformare la piazza in una piazza “dei mestieri”, in cui potrebbero trovare spazio librai, sarti, calzolai, e perché no, un arrotino. Una proposta che comunque risolverebbe il rischio di trovarsi di fronte a un’ennesima “piazza del cibo”, in un’area che, sottolineano i consiglieri di quartiere, è già ben dotata di ristoranti, bar e quant’altro.
Sulla variante di medio termine e sullo spirito che la anima, intervengono anche i consiglieri comunali di Spc, Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, contestando in particolare ciò che ai loro occhi si configura come una scelta in continuità con la logica turistico-ricettiva pre-covid. “Come se la pandemia non avesse lasciato il segno nel mondo come nella nostra città. Come se l’Amministrazione non avesse ammesso, a fine 2019, che esiste un problema di overtourism, ma a cui chi ci governa continua a guardare con forte nostalgia, sperando torni prima possibile, con maggiore forza. Soluzioni private – commentano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – a problemi pubblici. Questa continua a essere la logica del governo locale. Un modello economico che estrae il massimo del profitto a favore di pochi, con una pressione insostenibile per il territorio, dove spesso si crea soltanto lavoro precario, se non a nero”.
Spezza una lancia in favore della variante adottata per il complesso “Il Magnifico” il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi. “Ritengo positivo il superamento e la trasformazione dell’enorme struttura che si scorge da tutta Peretola – dice Draghi – l’immobile, detto “Il Magnifico” in viale Luigi Gori che ospita un dormitorio e un commissariato della Polizia di Stato oramai era obsoleto, degradato e necessitava di grossi interventi di manutenzione. Già mi ero espresso sulle condizioni della struttura ritenendo – continua Draghi – che non fosse moralmente accettabile che le forze dell’ordine, che tutti i giorni tutelano la nostra sicurezza, dormissero in un palazzone così disagiato: bollente in estate e freddo d’inverno, con infissi malmessi e ascensori spesso rotti. Necessaria tuttavia far rimanere la presenza di un presidio fisso di Polizia, dal momento che l’area di competenza attuale del commissariato è molto ampia. L’immobile cambierà pure la destinazione d’uso, ma degrado e insicurezza permangono nella zona, confinante con le Cascine e le Piagge”.