Firenze –Maggiori spazi studio. L’esigenza, già rappresentata ai vertici universitari da parte degli studenti dell’Ateneo fiorentino, in particolare agli sgoccioli del lungo periodo di assenza dovuto alle misure anti covid, sta diventando sempre più forte per il corpo studentesco e investe in particolare i fine settimana. Così, nonostante i due incontri che si sono tenuti con l’Università, insoddisfacenti secondo gli Studenti in Lotta per il Diritto allo Studio, sono partite le occupazioni. Dopo l’occupazione della facoltà di Lettere, è scattata oggi quella dell’aula studio dell’edificio D14 del Polo delle Scienze Sociali, che terminerà domani 23 maggio. Il gruppo di studenti autorganizzato ha inviato una lettera al Magnifico Rettore per spiegare il significato di quest’atto simbolico rappresentando i disagi del corpo studentesco.
Ecco la lettera:
“Alla cortese attenzione del Magnifico Rettore o di chi ne fa le veci,
Le scriviamo oggi come Studenti in Lotta per il Diritto allo Studio, un gruppo di studenti autorganizzati che da oltre un anno si muovono nel contesto pandemico perché venga garantito il Diritto allo Studio a tutto il corpo studentesco. Dopo i due incontri che abbiamo avuto con Lei, a cui poi è seguita l’occupazione della facoltà di Lettere (edificio ex architettura, plesso Brunelleschi), non abbiamo riscontrato una risposta adeguata alle criticità da noi poste. È per questo motivo che oggi occupiamo sino a domenica 23 maggio l’aula studio dell’edificio D14 del Polo delle Scienze Sociali: per noi, infatti, questo gesto simbolico rappresenta una necessità ben concreta che Le abbiamo palesato agli incontri e soprattutto durante l’occupazione, ovvero il bisogno che il corpo studentesco ha di usufruire di maggiori spazi studio. In linea con la prassi seguita la settimana scorsa a Lettere, l’aula verrà regolarmente sanificata e igienizzata, con annesso tracciamento e impiego di congrue igienico-sanitarie. Naturalmente, nella giornata di lunedì 24 non saremo nell’aula studio in modo da permettere al personale di igienizzare lo spazio e di renderlo accessibile il giorno stesso a chiunque abbia prenotato una postazione. Consapevoli del fatto che l’università ha la possibilità di far compiere un’igienizzazione adeguata dello spazio prima della sua apertura, non siamo disposti a tollerare un’ulteriore giornata di chiusura arbitraria (come avvenuto nel plesso di Brunelleschi). Visto l’insuccesso degli ultimi tentativi di dialogo con Lei, ci proponiamo di continuare a mettere spazi studio a disposizione degli studenti finché non saranno adottate misure significative da parte dell’Università atte a garantire l’apertura di un numero maggiore di tali spazi, al momento disponibili ma non sfruttati dall’università, per garantire quello che non è un semplice servizio, ma un diritto fondamentale del corpo studentesco”.