Siena – Sviluppo dell’energia marina nell’area del Mediterraneo: è questa l’essenza del grande progetto internazionale Maestrale che è coordinato dall’Università di Siena e co-finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale dell’Unione Europea per 2,4 milioni di euro, nell’ambito del programma Interreg MED. L’analisi delle soluzioni tecnologiche più avanzate per lo sviluppo delle “blue energy”, ma anche l e conoscenze e la consapevolezza fra cittadini e istituzioni di questo enorme potenziale è al centro del progetto, che ha durata triennale.
Ed ecco quali sono le fonti di energia marina che saranno il “pane” dei ricercatori, impegnati a trovare le soluzioni migliori per sfruttarne le potenzialità: sono le forze derivanti dal moto ondoso, dalle maree, dalle correnti e dai gradienti di salinità e temperatura insieme ad altre forme energetiche alternative legate all’impiego dell’eolico off-shore e all’utilizzo di biomasse acquatiche, come ad esempio le alghe. Nello specifico, i dieci partner del progetto approfondiranno gli aspetti dell’innovazione tecnologica, della sostenibilità ambientale ed economica, dell’accettazione da parte dei cittadini, dei possibili conflitti con l’ecosistema marino, come la perdita di biodiversità, e delle incompatibilità con la legislazione esistente.
“L’utilizzo delle blue energy – spiega il professor Simone Bastianoni, responsabile scientifico del progetto – è ancora ad uno stato embrionale nell’area del Mediterraneo e Maestrale vuole rafforzare la collaborazione fra centri di ricerca, imprese e istituzioni per promuovere il trasferimento tecnologico e generare la massa critica necessaria per farlo decollare, mantenendo alta l’attenzione sul valore ambientale e culturale”.
“Siamo orgogliosi di trovarci oggi alla guida di questo importante progetto europeo – prosegue Bastianoni – il nostro gruppo, team interdisciplinare composto da chimici, fisici, biologi, economisti e ingegneri, si occupa infatti da anni di ricerca sui temi della sostenibilità e potrà dare un contributo decisivo all’analisi”.
Tra le attività principali è prevista la realizzazione, in ciascuno dei paesi partner, dei cosiddetti Blue Energy Lab, laboratori che daranno vita a 20 progetti pilota, opportunamente valutati dal punto di vista della concreta fattibilità economica e della sostenibilità ambientale, coinvolgendo le imprese locali, le istituzioni, e i cittadini e al fine di progettare una politica di sviluppo delle energie marine.
Insieme all’Università di Siena sono partner del progetto: CEEI Business Innovation Centre di Valencia (Spagna); IRENA – Istrian Regional Energy Agency L.t.d. (Croazia); CTAER Advanced Technology Centre for Renewable Energies (Spagna); AUTH Aristotle University of Thessaloniki (Grecia); GOLEA Goriška local energy agency, Nova Gorica (Slovenia); OC-UCY Oceanography centre, University of Cyprus (Cipro); INFORMEST – Agenzia per lo sviluppo e la cooperazione economica internazionale (Italia); UAlg University of Algarve (Portogallo); MCAST-MIEMA Joint Research Centre for Renewable Energy Sources and Environmental Sustainability – Malta Intelligent Energy Management Agency (Malta).
Info: http://www.ecodynamics.unisi.