Oltre 20 anni di presidenza, poi le ultime vicissitudini e il fallito piano di fusione con Coopsette, quindi l’arrivederci. Sì perché quello di Mauro Casoli (foto in gome page tratta da Reggiosera), in Unieco da oltre 30 anni e presidente da più di un ventennio non sarà propriamente un addio. Il presidentissimo non si ricandida nell’assemblea odierna del Malaguzzi, davanti a 1300 tra soci cooperatori e sovventori, ma la raffica di altre cariche che ha generato la sua poltrona dovrebbe restare più o meno intatta. Ivi compresa quella presso la Lega Nazionale. E resterà anche presidente Ccpl.
La sua non ricandidatura, come ha precisato Casoli in una conferenza stampa prima dell’assemblea, è legata soprattutto al fatto che avrebbe provocato divisioni dopo tanti anni di unità di intenti. E’ insomma arrivato il momento di cambiare mentre la capacità di vedere quando è il momento di farsi da parte per andare in pensione senza aver (ancora) concordato un’eventuale buonuscita ha fatto il resto.
La vera novità è rappresentata dall’ingresso nel cda, che viene nominato in queste ore e che a sua volta indicherà il presidente lunedì prossimo, di Ivan Lusetti, ex Cir nella compagine dei consiglieri indipendenti. Uomo di grande esperienza, sarà lui ad assumersi il ruolo di grande mediatore tra lo zoccolo duro Unieco e il nuovo che avanza. Oltre che con la Lega delle Coop. Che dovrà necessariamente essere gradito anche alle banche cui Unieco chiede ancora un po’ di pazienza. Con l’ebitda a 0, non è difficile prevedere che l’esercizio di bilancio 2015 dovrebbe chiuderà in sofferenza, un fatturato in leggero calo ed una riserva lavori per 450 milioni, la mancata produzione di utili non permette l’immediato progressivo rientro dei debiti.
Intanto a Milano con le assemblee di Coop Adriatica, Coop Estense e Coop Consumatori Nordest è nata Coop Alleanza 3.0, colosso che si estende dal Trentino alla Sicilia con una partecipazione in Unipol superiore al 20%.