Under 40I giovani cooperatori: “Chi ha sbagliato si faccia da parte”

“Se qualcuno ha sbagliato, con umiltà, faccia un passo indietro”

I giovani cooperatori reggiani battono un colpo. Dopo Re-generation, l’appuntamento dello scorso anno all’Ostello della Ghiara, Generazioni – il network di Legacoop Emilia-Romagna formato da manager cooperativi, soci, dipendenti o collaboratori di cooperative fino a 40 anni di età – torna a farsi sentire. Lo fa con una lettera nella quale difende sì il sistema cooperativo, ma allo steso tempo riconosce alcuni errori commessi in passato e chiede a chi ha sbagliato di farsi da parte.

“Da mesi – scrivono i giovani cooperatori – assistiamo ad una campagna particolarmente denigratoria nei confronti del mondo cooperativo e di quello reggiano in particolare. L’inasprirsi della crisi e le profondissime difficoltà in cui versano molte aziende del nostro territorio e grandi imprese cooperative reggiane, ha acceso un dibattito su errori, etica, condotta, principi morali, grandi colpe delle quali la cooperazione tutta sembra essersi macchiata. Pensiamo si debba prima di tutto riconoscere che la cooperazione abbia contribuito per anni a rendere florido questo territorio, dando lavoro a migliaia di persone, finanziando importanti infrastrutture, progetti di solidarietà, di cultura, di sviluppo. Centinaia di famiglie in questi decenni hanno lavorato e lavorano all’interno o a fianco delle nostre cooperative, in quelle vere e autentiche, che, vogliamo sottolinearlo, rispettano le regole ed applicano i contratti”.

Se viviamo in “una delle aree con il massimo tasso di occupazione in Italia”, dicono gli under 40 di Legacoop, il merito è “anche della cooperazione reggiana”. Ma ci sono errori che non possono essere più taciuti: “Siamo consapevoli che alcune storture e anomalie che non sono proprie del modello cooperativo, vadano migliorate e corrette e che alcuni errori siano stati commessi: anche la cooperazione, come tanti altri comparti del nostro Paese deve avere il coraggio di rinnovarsi. É stato forse un errore non comprendere che la crisi, in particolare in alcuni settori, era strutturale e non transitoria ed aggravata da una situazione di straordinaria difficoltà di accesso al credito. Così come è stata una colpa da parte della politica non comprendere che il patto di stabilità e l’incapacità di molte pubbliche amministrazioni ad essere solventi stesse uccidendo l’economia e il mercato del lavoro. Se qualcuno ha sbagliato, con umiltà, faccia un passo indietro, senza inutili sparatorie, senza cercare l’agnello sacrificale a tutti costi e senza recare ulteriori danni al tessuto economico”.

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