Una targa a Pontassieve per ricordare Massimo Cantini

Il “cartello” sarà collocato proprio davanti al suo atelier,un punto di riferimento per gli amanti dell’arte

Pontassieve – Per ricordare Massimo Cantini, pittore di fama internazionale nato e vissuto a  Pontassieve, scomparso nell’estate del 2023, giovedì 28 marzo alle ore 17,30, davanti al suo studio di Via Tanzini sarà scoperta una targa che ricorda l’opera di uno degli artisti più amati di Pontassieve, un grande uomo di cultura  e artista a tutto tondo.

“Lo studio di Massimo – spiega Carlo Boni Assessore alle politiche culturali del Comune di Pontassieve – è un simbolo storico, artistico e culturale per Pontassieve ed è giusto ricordarlo. A Massimo ci legava un rapporto di profonda stima, amicizia e gratitudine per quanto ha fatto per la promozione dell’arte e della cultura. Vedere che questo spazio rimane vivo grazie alla volontà del figlio Marco è un immenso piacere e un modo per tenere viva la memoria”

Il “cartello” – realizzato insieme alla famiglia Cantini – sarà collocato proprio davanti al suo atelier,un punto di riferimento per gli amanti dell’arte, un luogo di incontro e di fermento culturaleche ha ospitato tanti artisti, dove l’arte ha assunto un ruolo attivo anche nella vita sociale del paese e dove Massimo ha dato vita alla sua vena creativa.

Il suo lungo e ricco cammino artistico, costellato da mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero, si è alimentato sempre del territorio di Pontassieve, per i suoi concittadini era semplicemente ‘Il Pittore’ e a Pontassieve ha regalato numerose personali e importanti opere presenti in luoghi pubblici del territorio.

Cantini ha al suo attivo ben mezzo secolo di esposizioni di successo in molte città in Italia e all’estero (da Parigi a Biarritz, a Damasco, Waterbury Vienna). Il suo lavoro si è collocato fin dall’inizio entro la tematica del rapporto tra l’immagine derivata dalla natura e il rigore compositivo“l’incasellatura geometrica che non lascia scampo”.

La figura è spesso “accolta” o forse, quasi “inserita” in un paesaggio memore degli scorci “ideali” del Manierismo. E’stato rilevato cheCantini punta all’effetto straniante, che replica il disagio dei nostri tempi, in cui tutto guarda e niente si può toccare. Nel 1981 Renzo Biasion lo ha segnalato nel Catalogo Bolaffi. Prestigioso anche come incisore, nel 2002 ha realizzato una cartella litografica commissionata dal Credito Cooperativo di Pontassieve. Alcuni anni dopo ha  dipinto il Palio di Torrita di Siena, e due quadri di grandi dimensioni sono visibili nella  Sala Consiliare del Comune di Pontassieve. È presente nel volume “Storia dell’arte italiana del ‘900” a cura di Giorgio Di Genova. Nel 2013 è stato insignito, dal Lions Club Valle della Sieve, del prestigioso riconoscimento Melvin Jones Fellow. Tra i volumi a lui dedicati, quello di Dino Pasquali, “Massimo Cantini nel segno dell’esistente”.che raccoglie le sue opere dal 1985 al 2006 e di cui riproduciamo la copertina.

In foto Massimo Cantini

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