Una scrittrice per ragazzi messa all’indice. Storia vera di Manuela Salvi

Andrea Canova intervista Manuela Salvi

Interviste che intendono far conoscere qualcuno a qualcun altro, come se due sconosciuti si incontrassero per la prima volta. L’intervistato ha la più assoluta libertà di dire o non dire ciò che vuole di se stesso. In queste interviste non si cerca il clamore, il gossip, lo shock.
Si tratta di interviste scritte dall’intervistato, dunque non orali, per ovviare al brutto costume italiano di “modificare” il detto dell’intervistato, a volte con scopi non ben chiari, o fin troppo.
Rispetto alle specificità professionali dell’intervistato, le novità professionali non saranno dimenticate.

– Chi è Manuela Salvi?
Una persona entusiasta e spesso sopra le righe che travolge il prossimo con mille iniziative ed idee. Ha modi decisamente diretti e tiene moltissimo al valore dell’amicizia, ancora crede alla “legge del cortile” dei legami nati con un sorriso e del tutti per uno/uno per tutti. Scrivere per bambini era il suo sogno da bambina e quindi, si può dedurre, è anche una tipa molto determinata…

– Che tipo di formazione hai? Studi, letture, mentori.
Liceo classico di malavoglia, ISIA di Urbino con grande slancio, successivamente corsi di specializzazione come quello di redazione a Roma e uno di sceneggiatura alla RAI.
Intorno ai 40 anni, nuova fase di studi con master e dottorato in scrittura creativa e letteratura per ragazzi alla Roehampton University a Londra.
Letture disorganiche e disorganizzate, da Tolstoj ai manga, passando per Terry Eagleton per le mie basi teoriche su autori e autorialità e per Paolo Fox per le questioni di futuro.
Mentori nessuno – non è un paese per mentori, si sa.

– Qual è la poetica di Manuela Salvi?
Parte dalla parola “pisello”, che si trova nell’incipit del mio primo albo pubblicato e che torna nell’ultimo romanzo a chiudere il cerchio. È la poetica che si ribella ai tabù, che dice le cose che qualcuno ha arbitrariamente deciso che non si possono dire.
È liberatoria e diretta come me, sicuramente dalla parte dei i bambini e dei ragazzi di oggi e di ieri.

– Che cosa mi dici del fatto che “Nei panni di Zaff” (albo illustrato per ragazzi) è uno dei 49 libri messi all’indice?
L’indice a cui ti riferisci è del 2015 e lo tirò fuori l’allora sindaco di Venezia, Brugnaro. Mirava a racchiudere una serie di albi per bambini nel recinto dei cosiddetti “libri gender” e a vietarli nelle scuole e nelle biblioteche.
All’epoca “Nei panni di Zaff” circolava allegramente già da dieci anni ma fu oggetto delle critiche più aspre, perché italiano, perché più diretto degli altri albi che invece usavano magari animali o altre metafore per parlare dello stesso argomento.
L’evento segnò l’inizio di un’epoca reazionaria qui da noi, di cui oggi vediamo gli effetti in una serie di divisioni binarie che non portano affatto inclusione ma ghetti strani che non condivido.
“Nei panni di Zaff” continua a circolare e parla ancora di un’unica cosa: la capacità di mettersi nei panni degli altri, per comprenderli. Si capisce già dal titolo.

– “Che vita è quella che ci hanno disegnato addosso e che succede quando decidiamo noi di prendere la matita e disegnare nuove strade”? Insomma, stiamo parlando di Cris, il tuo ultimo romanzo (Fandango edizioni). Chi è Cris ma, soprattutto, chi è la mamma di Cris?
Più ci penso e più mi viene da dire che Cris e Zaff sono fratelli di carta.
Cris è l’evoluzione di Zaff, è la sua versione post-adolescente. Condividono lo stesso desiderio di essere se stessi e di “liberarsi” dai giudizi e dalle pressioni degli altri.
Nel caso di Cris, gli “altri” sono gli adulti che lo caricano di aspettative e gli indicano un’unica strada da percorrere per crescere, uguale per tutti, che lui non sente sua.
In particolare, sua madre incarna la figura del “genitore elicottero”, iperpresente, che tutto decide e tutto sa, condizionando ogni momento della vita di Cris.
È un romanzo che entra in dialogo con questa generazione di ragazzi e ragazze ipercontrollata e molto omologata nelle mode e nelle scelte. E anche con la generazione di genitori che, pur cresciuti molto liberamente negli anni ‘90, oggi rinnegano quella libertà che tanto faceva sognare.
È un romanzo sicuramente intergenerazionale in cui le scelte del protagonista mettono in evidenza le paure e le speranze di entrambe le generazioni.

– Qual è il tuo più grande sogno?
A livello professionale, vedere un’editoria per ragazzi più consapevole e meno legata alle mode, che pubblichi meno e meglio, che valorizzi gli autori italiani non blandendoli con premi e applausi di poco senso ma aiutandoli a crescere, stimolandoli, mettendoli alla prova.
A livello personale, mi piacerebbe invecchiare all’estero, in una casa piena di amici arzilli che si aiutano a vicenda.

– Qual è la tua più grande paura?
Che venga trovata un’altra “valida motivazione” per rinchiuderci in casa e isolarci gli uni dagli altri a tempo indeterminato. L’esperienza appena passata mi ha insegnato che non si può smettere di vivere per non rischiare di morire, e che i danni sul lungo termine sono troppo enormi per essere compensati.

– Che cosa vorresti lasciare dopo la tua morte?
Un esaltante mucchio di libri stupendi che non sono finiti al macero dopo sei mesi a causa di un mercato ingordo di inutili novità.

FINE

Biografia
Manuela Salvi, classe 1975, è scrittrice per ragazzi e traduttrice. Oltre a collaborare con i più grandi editori italiani, ha pubblicato in Francia, Germania, Spagna e Inghilterra.
È la responsabile editoriale del progetto “Scrittori di Classe” che il Conad promuove e finanzia dal 2013 e che ogni anno distribuisce più di tre milioni di libri per ragazzi alle famiglie in tutta Italia.
Nel 2012 ha fondato l’ICWA, l’associazione italiana degli scrittori per bambini e ragazzi. Nel 2017 il suo romanzo YA “Girl Detached” è stato tra le nomination per le Carnegie Medal, il più alto riconoscimento inglese del settore. Ha un dottorato in letteratura per ragazzi e scrittura creativa conseguito alla Roehampton University di Londra nel 2020. L’argomento centrale del suo lavoro è la diversità – e la censura, sociale ed editoriale, che ne scaturisce.

Bibliografia
– Cris (2022) – Fandango;
– Amici in vista (2020) – Giunti;
– Famiglie e altri scompigli (2018) – Librì progetti educativi;
– Girl Detached (2016) – Barrington Stoke;
– Scrivendo s’impara (2013) – Dino Audino Editore;
– Mandolin Rock (2012) – Accademia di Santa Cecilia;
– Scrivere libri per ragazzi (2011) – Dino Audino Editore HYPERLINK “https://it.wikipedia.org/wiki/Dino_Audino_Editore”;
– Nemmeno un bacio prima di andare a letto (2011) – Mondadori HYPERLINK “https://it.wikipedia.org/wiki/Mondadori”;
– Picabo Swayne (2010) – HYPERLINK “https://it.wikipedia.org/wiki/Fanucci_Editore”Fanucci;
– E sarà bello morire insieme (2010) – HYPERLINK “https://it.wikipedia.org/wiki/Mondadori”Mondadori;
– Au bout des rails (2009) – Sarbacane;
– Aiuto sono a Londra da sola – (2008) – Mondadori
– Serie Alessia Benassi, collana Le Ragazzine (2008-2010) – Mondadori HYPERLINK “https://it.wikipedia.org/wiki/Mondadori”;
– Le voyage de la femme Èléphant (2007) – Sarbacane HYPERLINK “https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sarbacane&action=edit&redlink=1”;
– La bottega dei sogni perduti (2008) – Lavieri HYPERLINK “https://it.wikipedia.org/wiki/Lavieri”;
– Tony Mannaro Jazz Band (2007) – Orecchio Acerbo HYPERLINK “https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Orecchio_Acerbo&action=edit&redlink=1”;
– Bellosguardo (2006) – Sinnos Editrice;
– Beeelinda fuori dal gregge (2006) – Fatatrac HYPERLINK “https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fatatrac&action=edit&redlink=1”;
– Nei panni di Zaff (2005) – Fatatrac HYPERLINK “https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fatatrac&action=edit&redlink=1”;
HYPERLINK “https://it.wikipedia.org/wiki/Manuela_Salvi” l “cite_note-4”
Self-publishing
– Party Girl (riedizione di Nemmeno un bacio prima di andare a letto)
– Mandolin Rock (riedizione della versione dell’Accademia di Santa Cecilia)
– The Dream Machine
– Storie dalla zona rossa
– The secret school of the mooning Guerrillas

Sitografia
www.haveueverroad.com
https://www.facebook.com/manuela.salviscrittrice/
https://www.facebook.com/haveueverroad/

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