Volano le autorizzazioni per la cassa integrazione e i voucher, annaspa il posto fisso. Ma se sulle assunzioni, complice il taglio degli sgravi contributivi previsti dal Jobs Act, l’Emilia- Romagna segue l’andamento del resto d’Italia, sulla cassa andiamo controcorrente; mentre a livello nazionale le ore autorizzate a ottobre sono calate del 32,9% rispetto a ottobre 2015, da noi sono aumentate del 10%, da 3,66 a 4,02 milioni. Nei primi dieci mesi dell’anno sono state autorizzate 46,09 milioni di ore, una manciata in più dell’anno scorso (la crescita è dello 0,77%) mentre in Italia calavano del 13,92%.
La tendenza è ancora più forte a Bologna: secondo i dati diffusi dall’Ufficio statistica del Comune, nei primi otto mesi del 2016 le ore autorizzate nel territorio della Città Metropolitana sono state 9,9 milioni, in crescita del 31% rispetto all’anno scorso. Sono pressoché raddoppiate le ore di cassa integrazione ordinaria, da 1,55 a 3,1 milioni. Le ore autorizzate di cassa straordinaria sono state 6,14 milioni, più 59,6%, mentre è crollata la cassa in deroga (-69,2%).
Tutti numeri che marcano con maggior forza una tendenza di tutta l’Emilia- Romagna. Anche se l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi invita alla prudenza: «Le casse autorizzate non sono quelle effettivamente utilizzate, su quelle stiamo chiedendo i dati all’Inps — spiega —. Negli ultimi due anni la cassa integrazione straordinaria utilizzata è molto meno di quella richiesta». Resta il fatto che, contrariamente al resto d’Italia, le ore autorizzate sulla via Emilia sono in aumento. Secondo Costi, incidono anche le caratteristiche del tessuto imprenditoriale: «Abbiamo un’economia fortemente internazionalizzata, con un export molto alto. Le richieste di cassa integrazione hanno un forte elemento di valutazione del contesto geopolitico internazionale. Se le imprese vedono difficoltà a livello internazionale, possono chiedere in via cautelativa la cassa integrazione ».
Mentre la cassa integrazione vola, lo stesso non si può dire del posto fisso. Se l’anno scorso nei primi nove mesi dell’anno i posti fissi erano aumentati di 40.160 unità, stavolta l’aumento è stato molto più risicato: tra assunzioni, cessazioni e trasformazioni, il saldo è positivo ma solo di 2.766 unità.
Non conoscono crisi, invece, i voucher: ne sono stati emessi 13,6 milioni, il 33,6% in più dell’anno scorso. Siamo la terza Regione più «voucherizzata » d’Italia.
(Corriere Bologna online)