Una proposta di riforma dell’università

Roberto Fieschi

Macedonio Melloni
Macedonio Melloni

Macedonio Melloni (Parma, 1798 – Portici, 1854) è stato un fisico e patriota italiano.
Il nostro Dipartimento di fisica è stato a lui intitolato.

La sua fama è legata agli studi sul calore radiante (raggi infrarossi). Dimostrò che il calore radiante ha le stesse proprietà della luce, studiandone i fenomeni di riflessione,rifrazione e polarizzazione. Nel 1834 gli fu assegnata la Medaglia Rumford della Royal Society, della quale divenne membro straniero nel 1839.
Nel nostro Dipartimento sono esposti, nell’atrio, molti degli strumenti che il Melloni si era costruito per studiare la radiazione infrarossa.

Il patriota

Nominato professore di fisica teorico-pratica presso l’Università di Parma nel 1824 , nel1830 fu costretto all’esilio in seguito alla Prolusione pronunciata all’apertura delle sue lezioni il 15 novembre 1830, quando ha acceso la scintilla delle ribellione incitando gli studenti all’amore di patria. Dopo un breve rientro a Parma, si rifugiò a Ginevra e poi ancora a Parigi, dove sviluppò le sue ricerche. Nel 1839 ritorna in Italia, a Napoli, come Direttore dell’Osservatorio Meteorologico. Destituito da tutte le sue cariche a seguito della sua partecipazione ai moti del 1848, morì di colera nella sua casa di Porticinel 1854 e fu sepolto a Napoli.

Il banco di Melloni
Il banco di Melloni

Gli avvenimenti che scossero l’Europa nel 1831 ebbero risonanze profonde anche nel Ducato di Parma e Piacenza. La prolusione di Melloni sicuramente ha segnato l’inizio dei moti rivoluzionari a Parma. Iniziarono le agitazione e le proteste soprattutto da parte degli studenti. I moti toccarono tutti gli ambienti, e tra questi quelli culturali e accademici, sconvolgendo in particolare l’Università.
Nella notte del 14 febbraio 1831 la Duchessa Maria Luigia si allontanò dalla città rifugiandosi nella vicina Piacenza. La mattina successiva si insediò il Governo Provvisorio
composto da FILIPPO LINATI, JACOPO SANVITALE, GREGORIO FERDINANDO CASTAGNOLA, FRANCESCO MELEGARI e ANTONIO CASA.
Macedonio Melloni ritornò immediatamente in città, accompagnato dagli studenti, portando una grande bandiera che piantò all’Università. Il 17 febbraio si associarono al Governo provvisorio anche Macedonio Melloni e Ermenegildo Ortalli, su forte richiesta degli studenti.
i Governi Provvisori di Modena, Parma, Bologna e della altre città insorte
inaugurarono la propria attività impegnandosi in riforme illuminate.

L’esperienza del governo provvisorio durò solamente 28 giorni, il 13 marzo le truppe austriache entrarono in Parma ristabilendo il governo di Maria Luigia.
Tra i primi atti del governo restaurato, datato Piacenza 14 marzo e pubblicato in Parma il 17 marzo, c’è la chiusura dei Corsi dell’università di Parma e l’allontanamento di tutti gli studenti fuori sede. In questa situazione le truppe austriache cominciarono a occupare il palazzo dell’Università.
Sicuramente il Governo Provvisorio lavorò alacremente, cercando di salvare lo stato dall’anarchia; nei pochi giorni di vita tribolatissima e senza risorse giunse a importanti provvedimenti, alcuni dei quali riguardavano anche l’Università.

Il moto di Parma non fu una vera rivoluzione come a Modena e altrove. A Parma i veri rivoluzionari erano pochi; i più erano dei liberali moderati.

Maria Luisa Leopoldina Francesca Teresa Giuseppa Lucia d'Asburgo-Lorena ( Ritratto diFrançois Gérard)
Maria Luisa Leopoldina Francesca Teresa Giuseppa Lucia d’Asburgo-Lorena
( Ritratto diFrançois Gérard)

Maria Luisa poi ritornò nella capitale del suo Ducato quando s’infranse il tentativo dei rivoltosi.. A differenza di Modena, il suo ritorno non avvenne all’insegna della più dura repressione e la Duchessa acconsentì a favorire la fuga dei sudditi più compromessi.

Una riforma universitaria


Recentemente Emanuela, una brava ricercatrice che sta preparando qui il suo dottorato, mi ha raccontato dei documenti inediti che va scoprendo. Alcuni di essi sono veramente interessanti; ricorderò qui quelli che riguardano una riforma dell’Università, emesso nel marzo 1832 dal Governo Provvisorio di Parma, del quale il Melloni ha fatto parte.
Nel 1827, quindi quattro anni prima dei moti e del Governo Provvisorio, il Melloni era stato eletto alla Cattedra di Fisica. “Nel felice avvenimento della elezione del Chiarissimo Signore Macedonio Melloni alla Cattedra di Fisica nella Ducale Università di Parma” gli studenti dedicarono al loro professore una Ode che così inizia:
“Riedi, figlio diletto,a questo seno,
A Licurgo lontan Sparta dicea,
Sparta, in cui tutto effuso il suo veleno
Discordia avea.
Ei, che a farla più lieta, esule andonne,
Qual padre, e nume ridonato a suol,
Gli animi scosse, e rese uomini e donne,
Gli uomini eroi.
Te così fra gli applausi il suol nativo,
Reduce desiato, a sé raccolse,
E, a coronarti, del Palladio Ulivo,
Un ramo colse”

Altri tempi!

Il 24 febbraio 1831 il Governo provvisorio inviò alla Cancelleria dell’Università degli Studi un documento di riforma, quasi certamente ispirato dal Melloni, relativo alla nomina del Presidente.
Eccone alcuni punti:
Art.1 In luogo del cessato Presidente perpetuo vi avrà un Presidente elettivo e temporaneo ….
Art. 2 Esso Presidente sarà proposto per terna a voti segreti …. dagli Studenti delle Facoltà nelle rispettive loro Scuole ….
Art. 3 Le Scuole di ciascuna Facoltà emetteranno il proprio voto segreto e per terna …. Si dovrà far cenno quanti furono i voti ottenuti da ciascuno de’ Candidati.
Il ruolo determinante degli studenti mi pare una innovazione degna di rilievo.

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