Cioè 2,5 milioni di persone che in Francia stentano a leggere e scrivere nonostante gli studi compiuti. L’apprendimento della lettura sta del resto incontrando maggiori scogli che in passato. Secondo l’inchiesta effettuata dal ‘PIRLS’ (Progress in International Reading Literacy Study) le capacità di apprendimento e di comprensione dei testi dei piccoli francesi al quarto anno di scolarizzazione sono infatti in calo, anche se sempre superiori alla media internazionale che è di 500 punti, di quella europea che è di 534 e di quella dell’OCSE che è di 538. Nel 2011 si attestavano infatti a quota 520 punti contro i 522 del 2006 e i 525 del 2001, assai distanti da quelle dei ‘primi della classe’ (Hong Kong con 571 punti; Russia con 568, Finlandia con 568 e Singapore con 567) . Anche l’Italia batte la Francia con 541 punti , lo stesso livello del 2001 ma inferiore di 10 punti a quello raggiunto nel 2006 che era stato di 551.
Nell’inchiesta si sottolinea anche che sui 54 paesi presi in esame, è in Europa che si registra essenzialmente un calo delle capacità di lettura e comprensione dei testi, e in particolare a partire del 2006. Negli ultimi 10 anni si è poi ridotto fortemente in alcuni paesi lo scarto di risultati tra femmine e maschi, un calo dovuto però soprattutto al deterioramento dei risultati delle bambini.. In Italia la differenza che nel 2001 era di 8 punti a favore delle bambine è scesa dopo 10 anni a 3 punti e in Francia da 11 a 5 punti. Come invertire la tendenza? Se la scuola pre-elementare resta importante fattore di riuscita nell’inchiesta si sottolinea anche come i paesi con i migliori risultati sono quelli in cui i genitori leggono e leggono ai loro figli.