Una mostra su Semifonte, la città perduta

Barberino Val d’Elsa – Sembra dipinto eppure è realtà. Oggi, camminando tra le terre di Semifonte, godiamo di uno straordinario paesaggio: la Cappella di San Michele Arcangelo, l’abbraccio dei cipressi che, fitti e svettanti, avvolgono e nascondono, come a proteggere dallo sguardo dei curiosi, il monumento emblema della Valdelsa fiorentina, racchiuso tra storia e mito, le colline punteggiate di vigneti che uniscono sulla linea di confine i territori di Barberino Tavarnelle e Certaldo.

Ma ciò che agli occhi del presente risulta invisibile saranno la storia e l’archeologia a ricostruirlo. La summa di vicende e trasformazioni che attestano e documentano la nascita e la distruzione della città perduta di Semifonte, avvenuta ad opera dei fiorentini nel 1202, e il suo destino incrociato con la lontana città polacca di Sandomierz, sarà ripercorsa attraverso gli strumenti contemporanei della comunicazione e della tecnologia digitale applicata all’archeologia di paesaggio. Grazie agli studi compiuti e agli esiti delle ricostruzioni virtuali, che per la prima volta mostrano il volto della città perduta, sarà possibile riscoprire Semifonte in epoca medievale, quello stesso paesaggio che vide e conobbe Leonardo da Vinci.

L’occasione è offerta da una mostra inedita, allestita in due sedi di particolare significato per il rapporto di collaborazione e condivisione del progetto di respiro internazionale che i Comuni di Barberino Tavarnelle, Certaldo e le Università italiane e polacche portano avanti da alcuni anni, con l’obiettivo di aggiungere i tasselli mancanti alla conoscenza storico-archeologica del sito di Semifonte, di cui ancora molto c’è da scoprire.

Palazzo Pretorio, nel centro storico di Certaldo, e la Cappella di San Michele Arcangelo a Semifonte, nel territorio di Barberino Tavarnelle, sono la doppia cornice dell’evento, unico nel suo genere, che porrà al centro il paesaggio di Semifonte, nei molteplici elementi naturali e antropici che lo compongono, quale risultato di mutamenti e sconvolgimenti.

Si intitola “Paesaggi in trasformazione tra Medioevo e l’età di Leonardo. Dalla ricerca alla comunicazione: Semifonte e Sandormiez” ed è l’evento promosso e organizzato in occasione delle celebrazioni leonardiane 2019 dai Comuni di Barberino Tavarnelle, Certaldo, dall’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa, frutto di una collaborazione tra l’Università degli Studi di Firenze, ItaBc Cnr e l’Institut Archeology I Etnologi, guidato da Andrej Buko, Tomasz Herbich, Robert Ryndziewicz.

Curata da Andrea Vanni Desideri, Silvia Leporatti e Margherita Azzari, la mostra fa il punto sugli studi e le ricerche storiche e archeologiche, al momento in corso, lungo il filo rosso dei parallelismi esistenti tra Semifonte e Sandormiez. L’allestimento si inquadra nel progetto “Semifonte in Valdelsa città degli Alberti”, costituito dal progetto di ricerca archeologica, condotto da Guido Vannini, Andrea Vanni Desideri e Silvia Leporatti, e dal progetto di diagnostica archeologica, coordinato da Salvatore Piro, Enrico Papale, Daniela Zamuner.

Aprirà i battenti a Certaldo giovedì 26 settembre alle ore 17, due giorni dopo, sabato 28, sempre alle ore 17 a Barberino Val d’Elsa, nella Cappella di San Michele Arcangelo e in entrambe le sedi rimarrà visitabile fino al 7 gennaio 2020. I riflettori si accendono sui risultati di questo progetto internazionale, che comprende anche attività di archeologia del paesaggio.

Tali esiti saranno presentati attraverso una sequenza di ricostruzioni virtuali realizzate dal Laboratorio di Geografia dell’Università di Firenze e, nel caso di Semifonte, consentono di osservare le trasformazioni del paesaggio dall’età medievale, prima e dopo la fondazione della città, fino alla sua distruzionee le conseguenti modifiche con la nascita di strutture di tipo urbano, quelle stesse che Leonardo da Vinci rappresentò nelle sue carte. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con la Pro Loco di Barberino Val d’Elsa e il Gruppo Archeologico Achu.

 

Foto di Silvia Pulice Libra Sapr

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