Una mostra per ricordare il Prefetto Buoncristiano

Firenze – Arrivò a Firenze nel pomeriggio del 12 dicembre 1973 e “per sgranchirsi le gambe” dopo il lungo viaggio fece due passi a Ponte Vecchio. Così, con semplicità, Aldo Buoncristiano ricorda, nel suo libro “Un prefetto testimonia”, le prime ore trascorse nel capoluogo toscano. Alla figura di questo rappresentante del governo è dedicata la mostra inaugurata oggi a Palazzo Medici Riccardi alla presenza di numerose autorità.

L’evento intende commemorare una figura di grande spessore umano e professionale a dieci anni della scomparsa. “Uno tra i massimi rappresentanti della nostra carriera – ha sottolineato il prefetto Alessio Giuffrida nel rivolgere un saluto ai presenti – per le non comuni iniziative assunte e per l’esempio sempre fornito, impegnato con passione e lungimiranza anche in un settore specifico, delicato per la tutela e la protezione della cittadinanza”. Giuffrida si riferisce all’abbassamento delle platee di Ponte Vecchio e ponte Santa Trinita, intervento necessario alla salvaguardia di Firenze dalle piene dell’Arno. E quest’anno che ricorre il 50° anniversario dell’alluvione del 1966 è motivo in più per ricordare Buoncristiano che di quell’opera fu uno dei principali promotori.

La mostra è organizzata dall’Anfaci (Associazione Nazionale dei Funzionari dell’Amministrazione Civile dell’Interno) in collaborazione con la Prefettura, la Città Metropolitana e il Comune di Firenze, la Fondazione Palazzo Strozzi, gli Alinari e “2016 Progetto Firenze, l’alluvione, le alluvioni”.

Nato a Roma nel 1918, dove è morto nel 2006, Buoncristiano è entrato prima alla Banca d’Italia e poi al ministero dell’Interno, quindi è passato al Gabinetto dei presidenti del Consiglio Segni e Fanfani. E’ stato anche vice segretario generale dell’Alto Commissariato per la Sanità. Nominato prefetto di Matera e poi di Potenza, dal dicembre 1973 al marzo 1977,  è stato prefetto di Firenze e commissario del Governo. Erano gli anni difficili della lotta al terrorismo e Buoncristiano si adoperò per la sicurezza della città e della provincia. Ma era anche il tempo in cui si affermava sulla scena istituzionale un nuovo ente, la Regione Toscana, la cui evoluzione Buoncristiano ha seguito da vicino con spirito partecipe e costruttivo. Su un altro fronte il prefetto ha lasciato un’eredità importante, facendosi interprete dello stato d’animo di Firenze. Erano passati pochi anni dalla tragica alluvione del 1966 e in tutti i fiorentini il ricordo era vivo e doloroso.

La mostra sarà aperta al pubblico dal 14 maggio al 2 giugno 2016. Orario: tutti i giorni dalle 9 alle 19, mercoledì chiuso

 

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