Tavarnelle Val di Pesa – Ricordi e istantanee del passato per ricordare quella tragica notte del 9 ottobre 1963 lungo il torrente Vajont, in provincia di Belluno, quando l’onda gigantesca della frana staccatasi dal monte Toc travolse e distrusse la valle del Piave.
Una sorta di fine del mondo per le oltre 2mila vittime, donne, uomini e bambini, che ne rimasero schiacciati nei loro paesi di origine, i Comuni di Erto e Casso e Longarone e nelle rispettive frazioni di quell’area del Friuli Venezia Giulia tra cui Pineda, Forcai, San Martino, Codissago, Castellavazzo, Rivalta, Fortogna, Maè, Provagna spazzate via da cinquanta milioni di metri cubi di acqua. L’Unione comunale del Chianti fiorentino vuole rinnovare il ricordo di quell’apocalisse e rendere omaggio all’impegno e alla forza d’animo che i sopravvissuti profusero per rialzarsi dalla tragedia e ricostruire il territorio natìo, con la mano tesa dell’Italia che pianse e si commosse al loro fianco.
Si intitola “Vajont, per non dimenticare”, la mostra fotografica organizzata dall’Unione comunale che aprirà i battenti sabato 7 aprile alle ore 17, organizzata in collaborazione con la Pro-Loco Longarone e il gruppo di ex-alunni del Morrocco della maestra Anna Cetica. Le fotografie saranno esposte al piano terra del Palazzo Consiliare fino a venerdì 4 maggio.
“Una nuova opportunità – spiega il sindaco David Baroncelli – per rincontrare gli amici di Longarone con i quali Tavarnelle, grazie alla direttrice della scuola del Morrocco Lea Verdi e alla maestra Anna Cetica che, negli anni del disastro ambientale, portò in gita la sua classe ad esprimere solidarietà e amicizia ai bambini e alle loro famiglie superstiti, stringe un rapporto profondo e condiviso dalla comunità da cinquantacinque anni”. L’evento espositivo avrà una particolare connotazione. Oltre alle fotografie, giungeranno in visita a Tavarnelle e saranno ospiti delle famiglie del territorio il 4 e il 5 maggio gli ex-alunni superstiti del Vajont e un gruppo di alunni della scuola secondaria dell’Istituto Comprensivo di Longarone accompagnati dal loro insegnante. Ci sarà anche il sindaco di Longarone Roberto Padrin.
“Ad oltre mezzo secolo di distanza si rinnova lo scambio culturale nel segno della memoria tra Longarone e Tavarnelle – aggiunge il sindaco – un’occasione particolare che ci permetterà di rivolgere un ricordo speciale alle vittime della furia dell’acqua, ai paesi cancellati, alla terra fantasma ricoperta da una frana lunga due chilometri e tutti quei bambini mai nati che morirono con le loro madri in stato di gravidanza, almeno una ventina, ai 300 bambini con meno di dieci anni che la tragedia del Vaiont portò via per sempre”. Gli studenti di Longarone incontreranno il 4 maggio i coetanei dell’Istituto comprensivo Don Milani di Tavarnelle nell’aula magna della scuola secondaria di primo grado. Anche questo sarà un momento da ricordare. La mostra è ad ingresso libero.