Un robot indossabile, un esoscheletro, per agevolare il percorso riabilitativo dei pazienti che hanno subito lesioni midollari e che permetterà loro di iniziare a camminare in piedi, grazie al suo ausilio, e di non muoversi soltanto su una carrozzina, superando così alcune barriere architettoniche e altri ''impedimenti fisici'' che popolano il centro storico di numerose città italiane. E' il risultato atteso dallo sviluppo di un sistema robotico prototipo, presentato con una dimostrazione pratica a margine della ''Giornata nazionale della persona con lesione al midollo spinale'', organizzata a Pisa dall'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna e dal ''Centro mielolesi'' dell'Azienda ospedaliera universitaria pisana, è già stato acquisito presso il ''Centro mielolesi''. Quest'ultimo sarà inaftti utilizzato per svilupparne uno ancora più efficace, nell'ambito di un progetto triennale di ricerca appena avviato e finanziato con circa 500mila euro dal Ministero della Salute, doppo una severissima selezione (soltanto l'8% dei progetti l'ha superata). Sarà l'Istituto di BioRobotica e lo stesso ''Centro mielolesi'' dell'Azienda ospedaliera universitaria pisana, a condurre il progetto. Protagonisti della ricerca sono il ricercatore Stefano Mazzoleni e la direttore del Centro mielosi, Giulia Stampacchia, come responsabile scientifica.
''Il nostro obiettivo – spiega Giulia Stampacchia – è arrivare a un'ortesi, cioè a un sistema che permetta chi lo indossa di muoversi stando in piedi, lasciando così la sedia a rotelle. Questo – continua – porterà indubbi vantaggi alle persone con lesione al midollo spinale. Pensiamo a Pisa e a tutte le città dove, nonostante il grande impegno delle Amministrazioni, restano molte barriere architettoniche, superabili con difficolta' da chi sta in sedia a rotelle''.
Il progetto rientra nell'ambito di un percorso per ottimizzare i percorsi riabilitativi per chi ha subito mielolesioni, all'interno della Regione Toscana e, per questo motivo, è coinvolto con un ruolo di primo piano l'Ospedale di Careggi, con la sua unità spinale. Grazie a questo progetto di ulteriore sviluppo, il sistema robotico costituirà la base di partenza per un significativo miglioramento delle funzionalità e delle prestazioni robotiche degli esoscheletri per agevolare riabilitazione e cammino.
Foto www.ok-salute.it: l'esoscheletro Rewalk