Un partito solo al comando: Sinistra italiana passa all’opposizione

Strappo di maggioranza in sala Tricolore: Sinistra italiana annuncia il passaggio tra le fila dell’opposizione ma il Pd ha comunque i numeri per governare in quasi-perfetta solitudine

“E’ terminato un ciclo politico importante”. Sinistra Italiana, dopo mesi di frizioni in sala del Tricolore, annuncia il divorzio dalla maggioranza che sostiene il sindaco Luca Vecchi. Lo strappo era nell’aria da tempo, dopo l’astensione sul bilancio di previsione di Lucia Lusenti e con la richiesta alla giunta di frenare le ricadute dei provvedimenti su immigrazione e sicurezza del ministro dem Marco Minniti.

“Abbiamo assistito a un progressivo mutamento del Partito democratico a livello nazionale, con significative ripercussioni sul piano locale – si legge in una nota – che ha portato ad un progressivo indebolirsi del legame ideale tra noi e il partito di maggioranza relativa a Reggio”.

L’uscita dalla maggioranza viene certificata dopo il faccia a faccia col sindaco Luca Vecchi che si è tenuto, in Municipio, mercoledì scorso. “Faremo un’opposizione nel merito, su punti concreti, valutando di volta in volta i provvedimenti e gli atti che saranno proposti in Consiglio comunale, con spirito critico e costruttivo, cercando contestualmente di portare pubblicamente un nostro contributo di idee e proposte alternative al dibattito politico”, fanno sapere Roberto Pavarini, Cosimo Pederzoli e Lucia Lusenti. Che precisano: “Non usciamo dalla maggioranza per osteggiare a priori il Pd reggiano. Quel ruolo lo lasciamo alle destre e al M5S, che ormai marciano a braccetto con Forza Nuova per le strade della città”.  Il riferimento è alla partecipazione alla fiaccolata dei comitati.

Se lo strappo è consumato, è difficile pensare che possa mettere in discussione i numeri della maggioranza, dal momento che, in sala del Tricolore, Sinistra Italiana conta un solo consigliere. Un peso, quello del partito a sinistra del Pd, che si era già di fatto ridimensionato con l’addio del vicesindaco Matteo Sassi che, tuttavia, aveva mantenuto le sue deleghe in giunta.

“Pur avendo scelto di non avanzare richieste di rimpasto o altro al sindaco Vecchi – ammette Sinistra italiana -, dobbiamo riconoscere che questo fatto ha ulteriormente limitato la nostra possibilità di incidere sulle scelte strategiche della città”.

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