Firenze – L’enciclica di papa Francesco “Fratelli tutti” si conclude con un appello alla pace, alla giustizia e alla fraternità, che il Pontefice ha sottoscritto insieme al Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb, e due preghiere in cui si dichiara e si invoca che le religioni non incitino mai alla guerra e non sollecitino sentimenti di odio, ostilità, estremismo, né invitino alla violenza o allo spargimento di sangue.
Il suo messaggio prefigura dunque “un mondo in comune” fra tutti gli uomini qualunque sia la loro visione dell’esistenza, sia che aderiscano a una confessione religiosa o che considerino l’avventura umana al di fuori di ogni concezione trascendente.
“Importante sognare insieme. Da soli si rischia di avere dei miraggi, per cui vedi quello che non c’è; i sogni si costruiscono insieme – scrive Francesco – sogniamo come un’unica umanità , come viandanti fatti della stessa carne umana, come figli di questa stessa terra che ospita tutti noi, ciascuno con la ricchezza della sua fede o delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce”.
Il Circolo Vie Nuove e l’Associazione Testimonianze hanno deciso di mettere in dialogo personalità di diversa provenienza culturale, con differenti visioni del mondo, a seconda della loro formazione e delle loro convinzioni. Come si può costruire “un mondo in comune” quale quello che il messaggio papale vuole contribuire a costruire? (Giovedì 11 febbraio alle ore 17,30, in diretta sulle pagine Facebook del Circolo Vie Nuove e sulle pagine Facebook e su canale Youtube di Testimonianze).
Cinque i temi proposti a un panel di discussione composto da Valdo Spini, Presidente Fondazione “Circolo F.lli Rosselli”; Hamdan al Zeqri, esponente della comunità islamica; Giancarlo Straini, referente Arci atea; Emma Fattorini; storica, Silvia Guetta, Comunità Ebraica; Severino Saccardi, direttore di Testimonianze; Riccardo Tasselli, Circolo Vie Nuove, che saranno presentati da Piero Meucci, direttore di Stamptoscana.
I relatori parleranno su quale contributo possono dare le religioni e i non credenti per costruire concretamente comunità in cui prevalgano fraternità e amicizia, sul ruolo delle istituzioni internazionali per lo sviluppo di questi valori, sulle sfide poste alla politica, sull’impegno storico di Firenze per la pace e la fratellanza fra i popoli e la necessità di una presenza femminile più incisiva per la creazione di una società mondale solidale.
L’incontro in sostanza si propone una riflessione sulla linea della raccomandazione papale: “Una riflessione aperta a tutti, quale che sia la loro appartenenza etnica, culturale e confessionale, valorizzando, per quanto possibile, la dimensione universale dell’amore fraterno, nella speranza di reagire alla crescente indifferenza con un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale e che non si limiti alle parole ma si apra al dialogo con tutte le persone di buona volontà”.