Firenze – Un’applicazione per condividere giardini tra privati migliorando le proprie aree verdi attraverso un sistema di incentivi e buoni sconto, il recupero di spazi urbani abbandonati da restituire alla collettività, ma anche la valorizzazione delle terrazze condominiali per le loro potenzialità sociali attraverso la progettazione come spazi condivisi, la creazione di un parco urbano del Terzo Paesaggio lungo il viadotto Marco Polo, la rigenerazione dell’ex Caserma Perotti con nuove funzioni integrate, il modulo di un giardino condominiale componibile e adattabile con percorsi, arredi e sistema di recupero delle acque. Sono solo alcuni dei progetti selezionati nell’ambito del concorso ‘Un-locking cities’ lanciato a settembre scorso dal DIDA-Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze (Dottorato in Sostenibilità e innovazione per il Progetto dell’Ambiente costruito e del sistema prodotto), con il patrocinio del Comune di Firenze e lo sponsor del dID – Distretto di Interni e Design. Obiettivo del concorso era quello di disegnare la città post Covid immaginando nuovi scenari per l’abitare, l’apprendimento, la mobilità, la prossimità e le nature urbane. Sono state 82 le proposte arrivate per un totale di 183 partecipanti dall’Italia e dall’estero (Spagna, Germania, Albania, Francia, Romania, Argentina, Marocco, Perù, Cina). A chiusura del concorso, rivolto a studenti e neolaureati dei corsi di laurea delle scuole o facoltà di Architettura, sono stati selezionati 12 progetti, con un primo classificato vincitore e cinque menzioni speciali. Della giuria hanno fatto parte l’assessore all’Urbanistica e ambiente Cecilia Del Re e l’assessore ai Lavori pubblici, Università e ricerca Elisabetta Meucci, insieme a docenti del DIDA e professionisti.
“Un’iniziativa che ha messo al centro del cambiamento e della progettazione le idee più vive della nostra comunità – ha detto l’assessore all’Urbanistica e ambiente Cecilia Del Re -. Grazie a questo concorso, sono stati infatti gli studenti delle scuole e facoltà di architettura a misurarsi con l’urgenza di disegnare un nuovo modello di città: un modello orientato alla sostenibilità e alla resilienza, che possa consentire ai nostri spazi urbani pubblici e privati di rispondere in modo più efficace ai nuovi bisogni e scenari di un mondo così fragile”.
“Un’iniziativa che rappresenta una speranza di futuro – ha detto l’assessore Meucci – facendo emergere una nuovissima leva di professionisti che dimostra di essere perfettamente in grado di interpretare le esigenze del nostro tempo e di essere all’altezza della generazione precedente. Questo porta con sé anche la necessità di un’assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni pubbliche cui spetta di adoperarsi per creare il contesto favorevole al sostegno e allo sviluppo di queste competenze emergenti”.
Alla proposta prima classificata va un premio di 500 euro, mentre per le prime 12 proposte è prevista la selezione di pubblicazioni edite da DIDAPress e per tutte le proposte presentate la pubblicazione sia in una gallery online sul sito della Scuola di Architettura di Firenze che in una pubblicazione edita da DIDAPress. (sc)
Le 12 proposte selezionate
● Share your green, primo classificato
La proposta consiste in un’applicazione per la condivisione di giardini o spazi all’aperto tra privati al fine di contrastare gli effetti psicologici negativi legati alla mancanza di spazi verdi, promuovere gesti di solidarietà e rapporti di buon vicinato, limitare il sovraffollamento di parchi e giardini pubblici nonché dare la possibilità ai privati ospitanti di incrementare la qualità delle proprie aree verdi mediante un sistema di incentivi e buoni sconto.
Motivazione: Progetto ben ideato e ben sviluppato, rispondente a tutti i criteri di giudizio del bando. Lo caratterizzano l’attenzione ai temi sociali, in un’ottica di solidarietà e condivisione, e la capacità di coniugare tecnologia ed esigenze emerse durante la pandemia. Unisce capacità di visione e concretezza.
● Varech, menzione d’onore
La proposta di trasformare spazi abbandonati restituendoli alla cittadinanza in un processo di infrastrutturazione ibrida e intergenerazionale deriva da un esteso lavoro di interviste ai cittadini di Bergamo, effettuato al fine di identificare le esigenze emerse durante il lockdown. L’oggetto di riqualificazione urbana si identifica nei “relitti urbani”, spazi pubblici abbandonati riabilitati come attrattori sociali permanenti.
Motivazione: Proposta radicata nella realtà della pandemia e preceduta da un’analisi attenta e interdisciplinare. Si confronta in modo originale e pragmatico con le urgenze della città contemporanea, unendo capacità immaginativa e ampiezza di vedute allo studio di un caso specifico.
● Unlock, menzione d’onore
Il progetto si propone di “sbloccare il futuro” mediante un’applicazione che offra un servizio basato su principi di sostenibilità sociale e ambientale in grado di motivare l’individuo a mettere in atto comportamenti che incrementino i valori del vivere nella città, con uno sguardo attento alle risorse locali. L’utente potrà svolgere una serie di missioni – azioni o comportamenti promossi dai partner coinvolti – per accedere ad una varietà di vantaggi e premi personali e collettivi.
Motivazione: Progetto premiato per l’originalità dell’idea, avente un impatto positivo sul territorio sul piano della sostenibilità sociale e della creazione di reti di prossimità. Forti la qualità grafica e l’efficacia della comunicazione.
● Pandezia, menzione d’onore
La proposta, introdotta e descritta da un dialogo tra Marco Polo e Kublai Kahn mostra una città leggendaria che è riuscita a trasformare un problema pandemico in occasione sociale e culturale. Grandi cambiamenti coinvolgono gli spazi pubblici e privati di una Venezia visionaria in cui enti pubblici e abitanti partecipano all’impeto creativo nell’intento comune di portare un cambiamento globale e affermare un modello di resilienza urbana universale
Motivazione: Il progetto è stato menzionato per il suo forte impatto visionario, capace di dare forma a una realtà suggestiva attraverso una proposta di straordinaria qualità grafica e testuale in grado di rivelare il potenziale nascosto delle città.
● The Green Line, menzione d’onore
Il progetto prevede la creazione di un parco urbano del Terzo Paesaggio lungo il viadotto Marco Polo a Firenze, che unisce varie tipologie di spazi aperti mediante l’istituzione di un percorso ciclopedonale. Fornendo la cittadinanza di un accesso a questi spazi aperti esistenti, si garantisce allo stesso tempo la salvaguardia e proliferazione della biodiversità degli spazi residuali elevando il viadotto a monumento di biodiversità per il grande parco urbano sottostante, simbolo di libertà e la diversità per un futuro più sostenibile.
Motivazione: Progetto apprezzato per la capacità di rivalutare gli spazi aperti di frangia come sistema di parco pubblico che valorizza la biodiversità in ambito urbano. L’immediata applicabilità e la replicabilità anche al di fuori del contesto fiorentino sono i suoi ulteriori punti di forza.
● Via la Paura, menzione d’onore
La proposta consiste in un’installazione urbana temporanea e scalabile pensata per incoraggiare le persone a tornare a vivere in maniera positiva lo spazio pubblico, guidando un processo di superamento della paura delle interazioni e dei divieti, il tutto in un sistema che porta la natura nelle strade delle città creando un piccolo ecosistema per la socialità.
Motivazione: Il progetto si confronta con alcuni aspetti pressanti dall’emergenza sanitaria in una sintesi caratterizzata da semplicità e serietà. Cogliendo le attuali esigenze dello spazio pubblico, propone soluzioni replicabili, modulari e adattabili in ogni contesto urbano di aggregazione. Apprezzate la chiarezza comunicativa e la qualità grafica.
● Hugs for Future
Rigenerazione urbana del complesso della ex Caserma Perotti a Firenze con una proposta integrata di nuove funzioni, riorganizzazione della mobilità e spazi pubblici flessibili e multifunzione.
● Green in Quarantine
Progetto di modulo di giardino condominiale componibile e adattabile a diversi tipi di spazio, dotato di percorsi, arredi e sistema di recupero delle acque, al fine di aumentare la biodiversità e la convivenza di diversi habitat.
● Echo-Logic
Ri-progettazione di Parco Tarello (BS), basata sulle esigenze manifestatisi durante il primo lockdown raccolte attraverso un sondaggio online, con nuove funzioni e attrezzature quali una biosfera, giardini tematici, spazi per eventi all’aperto e orti.
● ArKit
Progetto di postazione mobile e componibile per studenti di architettura, ideata con materiali leggeri, pieghevoli e lavabili nel rispetto delle norme sanitarie, prenotabile con specifica applicazione.
● Outdoor Community
Proposta di valorizzazione delle potenzialità sociali offerte dalle terrazze condominiali attraverso la loro progettazione come spazi condivisi e in rete con le altre terrazze, al fine di creare una outdoor community di supporto e scambio.
● La Grande Rete
Proposta per la regione sarda del Guilcer ma declinabile su tutte le aree interne, basata su un piano di diffusione progressiva di una rete di servizi che favoriscano la messa in rete dei centri urbani minori.