Un festival del cinema francese tutto rinnovato

Firenze – Nuovo presidente, nuova grafica, nuove idee e, come sempre, un programma allettante di anteprime e di film d’autore che meriterebbero di andare nelle sale, ma non ci andranno.

Comincia il secondo decennio di France Odeon e il direttore Francesco Ranieri Martinotti presenta la rassegna che comincia il 29 ottobre e finisce il 1 novembre con un’idea che conferma il tasso di creatività di un piccolo grande festival (il più importante d’Italia legato alla cinematografia francese): “Non possiamo mettere il tappeto rosso davanti al cinema La Compagnia, ma userò la mia moto Guzzi rossa del 1952 per accompagnare ospiti e artisti. Basta che mi diano il permesso di portare Valeria Golino davanti al Duomo”.

Alla Golino interprete del film Dernier Amour di Benoit Jacquot (storia di Casanova nel suo esilio a Londra) sarà consegnato il premio Foglia d’Oro d’Onore realizzata da Manetti Battiloro. Oltre che alla Golino il premio verrà consegnato all’attrice francese Myriam Bru.

A consegnarlo Chiara Mastroianni, interprete del film Chambre 212 di Christophe Honoré, che è stata premiata per la migliore interpretazione Un certain régard al Festiva di Cannes 2019.

Il nuovo presidente del Festival si chiama Enrico Castaldi, avvocato livornese che opera fra l’Italia e la Francia. Sostituisce Riccardo Zucconi. “Una perfetto liaison fra i due paesi”, ha detto Martinotti. Il manifesto dell’edizione 2019 realizzato da Andrea Magagnano mostra una grafica più sobria, non colorata e pop come quelle precedenti  che volevano marcare una differenza con l’epoca di France Cinema di Aldo tassone. Sfondo grigio celeste, scritta rossa pastello, foto in primo piano degli occhi di Chiara Mastroianni.

Novità anche nella composizione della giuria costituita dalla produttrice Conchita Airoldi (oltre 30 film coprodotti con la Francia), l’attore Massimo Ghini, Roberta Mattei, nuovo talento della recitazione, il documentarista Serafino Fasulo e il gruppo musicale iraniano Bowland: tante professionalità e creatività diverse per scegliere il vincitore fra i sette film in concorso.

Ad aprire il Festival il film in anteprima nazionale La vie scolaire dei registi Gran corps malade (pseudonimo) e Mehdi Idir (storia di periferie e ragazzi difficili) e a seguire il film Thalasso di Guillaume Nicloux che vede in scena insieme lo scrittore Michel Houellebecq e l’attore Gérard Depardieu ospiti recalcitranti di un centro di terapia acquatica.

Infine (il cartellone è illustrato in altro articolo https://www.stamptoscana.it/torna-france-odeon-valeria-golino-myriam-bru-e-le-altre/) la mano della direttrice dell’Istituto Francese Manon Hansemann, grande esperta di beni culturali, si vede nel simposio che si svolgerà presso la Biblioteca dell’Istituto (30 ottobre ore 10): “Il restauro Dna italo – francese, dall’arte al cinema”, al quale parteciperà Carlo Blasi, l’architetto che coordina i lavori per il restauro del tetto di Notre Dame rovinato dall’incendio del 15 aprile scorso. La relazione principale sulla differenza dell’approccio al restauro fra i due paesi sarà tenuta dalla stessa Hansemann.

Foto: Manon Hansemann

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