Agricoltori e bambini toscani vogliono “più frutta dentro i succhi di frutta”. Protesta con brindisi collettivo a base di succo di frutta biologico Made in Tuscany contro la decisione della Commissione Politiche dell’Ue della Camera di bocciare l’emendamento alla Legge europea 2013 finalizzato ad innalzare la percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche dall'attuale 12% al 20%. I succhi con tanta frutta per il brindisi sono stati forniti dall’azienda agricola “Le Sorgenti” di San Godenzo in Mugello. E’ accaduto ieri in occasione della giornata di apertura della prima edizione di “Viva la Terra!”, il salone dedicato agli orti, ai giardini e alla vita di campagna che si conclude oggi a Carrara Fiere (Ms). L’iniziativa mirata a sensibilizzare l’opinione pubblica, ma soprattutto a difendere i consumatori ed i produttori contro il “potere delle lobby” che ancora una volta sono riuscite ad avere il sopravvento sulla logica della salute e della qualità, è stata organizzata da Coldiretti e dai produttori di frutta della Toscana.
Coldiretti chiederà a Comuni, Province e alla Regione Toscana di schierarsi a fianco degli agricoltori; previsti anche presidi ed iniziative nei mercati di Campagna Amica in tutta la regione. “Questa è solo la prima di una serie di iniziative – ha spiegato Coldiretti – per denunciare la nostra assoluta contrarietà ad una decisione che danneggia sia i produttori sia il consumatore”.
Al “cin cin” per chiedere “più frutta dentro i succhi di frutta” hanno partecipato il presidente Provinciale di Coldiretti, Vincenzo Tongiani, il presidente della Commissione Agricoltura della Regione Toscana, Loris Rossetti, il presidente e direttore di Carrara Fiere, Paris Mazzanti e Fabio Felici, l’assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Carrara, Fabio Traversi ed un gruppo di bambini delle scuole locali con il viso “dipinto” tricolore. “Innalzare la percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche dall'attuale 12% al 20% avrebbe concorso – ha spiegato Coldiretti – a migliorare concretamente la qualità dell’alimentazione e a contribuire alla sopravvivenza dei produttori”. La stessa protesta, con le stelle modalità “pacifiche” è stata replicata anche a Prato, in occasione dell’inaugurazione della prima Bottega, nel quartiere San Paolo. Ma non sarà l’unica iniziativa.