Firenze – Sala d’Armi gremita, buona parte dei fiorentini sembrano davvero qui, nel luogo dove vecchi amici, partigiani, cittadini sono venuti a dare l’estremo saluto al partigiano Giorgio Pacini, che alla lotta per la Liberazione unì poi un impegno importante per la città, sia come sindacalista della Fiom, che come consigliere comunale a Palazzo Vecchio. Lo saluta Silvano Sarti, presidente onorario dell’Anpi fiorentina, interpretando la commozione dei vecchi compagni di battaglia ma anche quella dei numerosi cittadini presenti; lo saluta Ubaldo Nannucci, presidente attuale dell’Anpi di Firenze, con un discorso rivolto anche alle “resistenze” del futuro. Sarti non si esime, parlando di futuro, anche di parlare in difesa della Costituzione. Ci sono anche le istituzioni, rappresentate dal sindaco Dario Nardella e dal Prefetto Alessio Giuffrida, che, nel corso della cerimonia funebre, ha consegnato la medaglia della Liberazione al figlio di Giorgio Pacini. Applausi e, mentre il feretro esce, cresce, intonata dapprima dai compagni partigiani, poi ripresa da tutti i presenti, l’inno ormai internazionale Bella Ciao.
foto: Silvia Noferi Facebook