Ultima Generazione blitz agli Uffizi, immagini dell’alluvione sulla teca della Venere, nessun danno

I tre attivisti sono stati identificati e portati via dai carabinieri

Firenze – Tornano gli attivisti di ultima Generazione a Firenze, e tornano agli Uffizi. Oggi nel primo pomeriggio tre attivisti, di circa trent’anni, si sono introdotti nella sala del Botticelli e hanno attaccato, sulla teca di vetro che ricopre la Venere, delle immagini dell’alluvione che ha colpito Campi e la Toscana qualche mese fa. Le immagini sono state attaccate con lo scotch di carta. Un gesto, che, come specificato dagli stessi Uffizi, “non ha provocato nessun danno”, ma che ha voluto, come hanno spiegato gli stessi attivisti, ricordare l’inesorabile degradarsi del nostro pianeta, soprattutto a causa delle attività antropiche insostenibili che, nonostante l’allarme ormai lanciato da tempo, continuano senza interruzione. I tre giovani si sono poi seduti davanti alla Venere e dopo circa un quarto d’ora sono stati identificati e portati via dai carabinieri.

I tre attivisti del clima hanno letto anche un comunicato, spiegando le ragioni del loro gesto e chiedendo al governo ” un fondo di riparazione di 20 miliardi di euro per tutti i cittadini che hanno subito o subiranno danni dalle catastrofi climatiche”.

Sulla questione intervengono con una nota comune Sinistra Progetto Comune, Possibile, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista. “Esprimiamo la nostra solidarietà a chi oggi è tornato agli Uffizi per ricordare quanto sia urgente e vitale agire per contrastare i cambiamenti climatici, prevenendo i disastri ambientali e mettendo in sicurezza il territorio. Ricordiamo come ci sia stata l’assoluzione per chi aveva agito di fronte alla Primavera.

Riteniamo anche grave che di fronte a queste azioni si applichino severe pene e obblighi (di dimora, o di allontanamento). Ricordiamo che tra le prime proposte di governo che abbiamo avanzato c’è un’immediata azione di de-impermeabilizzazione. Vogliamo introdurre un indicatore di “ripristino di suolo pro capite”. Inoltre occorre ridefinire le aree verdi, rendendo la permeabilità del suolo un requisito imprescindibile (un parcheggio non è un’area verde). Abbiamo inoltre richiesto da tempo che il Comune di Firenze si doti di una consulta in cui confrontarsi concretamente con le diverse realtà del territorio attive sul fronte della giustizia ambientale”.

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