Uffizi: una mostra digitale racconta la notte della distruzione dei ponti

Iniziative, acquisizioni e sale nuove: le novità introdotte da Simone Verde

Con l’arrivo di Simone Verde, il nuovo direttore, il museo degli Uffizi vive una nuova stagione. L’ultima inaugurazione riguarda due riallestimenti, l’acquisizione di un capolavoro e una visita eccellente del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Infine una mostra virtuale per commemorare l’ottantesimo anniversario della Notte dei Ponti, cruciale evento per la storia fiorentina della seconda Guerra mondiale.

Alle Gallerie degli Uffizi sono state riallestite le sale con le collezioni che riguardano la pittura fiamminga del Quattro e Cinquecento, di maestri come Dürer, Cranach, Memling, Froment, e il celebre Gabinetto dei Marmi, dedicato alla collezione medicea di sculture e rilievi romani.

Simone Verde, direttore degli Uffizi, afferma: “Con questa operazione prende avvio il grande ritorno al futuro degli Uffizi: le radici ben salde nella storia del primo grande museo occidentale, modello universale, ma oggi con la testa dinamicamente proiettata in avanti a confermarsi nel ruolo di laboratorio della museologia globale”.

L’inaugurazione dei nuovi ambienti è avvenuta alla presenza del ministro Gennaro Sangiuliano. Nell’occasione è stata presentata l’acquisizione, da parte di Simone Verde, alla fiera antiquaria di Maastricht, il Tefaf, di “Lo sposalizio mistico di Santa Caterina”, grande tavola del maestro francese Pierre Subleyras che sarà inserito nelle sale della pittura settecentesca.

Gennaro Sangiuliano conferma: “Le inaugurazioni e l’ingresso di un nuovo capolavoro nella prestigiosa collezione degli Uffizi dimostrano che grazie alle idee e all’impegno è possibile rendere ancora più prezioso un gioiello che tutto il mondo ci invidia”.

Trentuno dipinti, capolavori dei maestri del Rinascimento nordeuropeo, sono allestiti in tre ambienti affrescati nel primo corridoio degli Uffizi, tra la Tribuna del Buontalenti e il Gabinetto delle Miniature. Si trovano pittori belgi, olandesi e tedeschi, protagonisti del Quattro e Cinquecento come Albrecht Dürer, Cranach, Hans Memling, Nicolas Froment e Rogier Van Der Wyeden. Si tratta di opere unite da Roberto Salvini, direttore degli Uffizi nel secondo dopoguerra, con i maestri italiani, permettendo di stabilire le influenze e le connessioni espressive con il Quattrocento fiorentino.

Grazie al collezionismo dei Medici, la pittura italiana subì l’influenza dei pittori del Nord, abili nella tecnica della pittura ad olio, poco diffusa nel nostro paese, e nella riproduzione minuziosa della natura realizzata in punta di pennello. La ritrattistica è presente in numerosi dipinti di Hans Memling, Albrecht Dürer, e i volti di Martin Lutero realizzati da Lucas Cranach il Vecchio. Infatti, come sottolinea Daniela Parenti, curatrice della Pittura del Quattrocento, i ritrattisti dell’area fiamminga introducono un’attenzione per la raffigurazione del dato reale, arricchita da elementi di introspezione psicologica, che ebbe un grande apprezzamento a Firenze, al punto da influenzare tutta la pittura non solo fiorentina, ma anche toscana e in generale italiana.

Dopo 200 anni torna visibile, nella sua forma originale, il Gabinetto dei marmi. Realizzato al posto di una grande terrazza costruita nel 1658, sotto il regno di Ferdinando II, coperta per ampliare lo spazio espositivo, e dedicare, uno dei due ambienti ricavati, all’arte antica con sculture romane della collezione medicea e dodici rilievi incastonati nelle sue pareti. Tra questi la raffigurazione di Zeus Ammone, divinità di età ellenistico romana, parte decorativa del Foro di Augusto a Roma recuperato dai depositi, come altre sculture, e ora visibile al pubblico.

Presente anche il torso in basalto verde dello Wadi Hammamat, replica del Doriforo di Policleto e lo Spinario, scultura tardo ellenistico, di cui una copia si trova nei Musei Capitolini, a Roma.

Fabrizio Paolucci, curatore delle Antichità Classica, dichiara: “Questo spazio, creato nel 1825 per ospitare esclusivamente marmi antichi, torna oggi ad essere popolato da una raffinata selezione di rilievi, busti e sculture a figura intera, di cui fanno parte capolavori assoluti come il torso del Doriforo in basalto o i rilievi con le scene di vendita di cuscini e stoffe”.

Intanto le Gallerie degli Uffizi si arricchiscono di un capolavoro dell’arte francese del Settecento. È la grande tela “Lo Sposalizio mistico di santa Caterina de’ Ricci” firmato dal celebre pittore francese Pierre Subleyras, del 1746. Il quadro di notevole pregio è stato acquistato dal direttore del museo Simone Verde alla fiera internazionale Tefaf a Maastricht del febbraio 2024.Dopo il restauro sarà esposto negli spazi della pittura del XVIII secolo.

La tela che si trovava nella collezione di Girolamo Colonna di Sciarra, è passata a quella di Lorenzo Onofrio Colonna, poi in quella di Filippo III Colonna, e, infine nella raccolta Barberini. Acquistato nel 1935 dal marchese Sacchetti, è arrivato per eredità fino agli attuali proprietari.

Tra i capolavori di Subleyras, morto a Roma, va ricordato il “Nudo di donna”, uno dei più bei nudi della storia dell’arte, conservato nella Galleria Barberini di Roma nel 1740 circa.

Simone Verde asserisce: “Si concretizzano i primi tre capitoli dell’annunciata ricomposizione del patrimonio degli Uffizi: la restituzione al pubblico della pittura fiamminga, laddove venne collocata  in epoca lorenese, il monumentale gabinetto  dei marmi antichi, così come appariva ai visitatori nell’Ottocento; infine, l’acquisizione del grande dipinto del maestro francese della pittura settecentesca Pierre Subleyras a colmare una lacuna nel percorso storico pittorico della Galleria, per come era stata pensata da Luigi Lanzi”.

In occasione dell’anniversario della distruzione dei ponti fiorentini ad opera delle forze tedesche, avvenuta la notte tra il 3 e 4 agosto 1944, il Dipartimento Strategie Digitali – Divisione Comunicazione Culturale delle Gallerie degli Uffizi, ha prodotto una mostra virtuale che racconta storie inedite e fatti accaduti tra il 29 luglio, quando i tedeschi ordinarono alla popolazione di sgomberare strade e piazze intorno ai ponti e il 4 agosto, notte della distruzione. In quei tragici giorni cinquemila fiorentini trovarono rifugio nelle sale di Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli. La mostra virtuale è online dal 3 agosto all’indirizzo https://www.uffizi.it/mostre-virtuali/la-repubblica-di-pitti#0

In foto: Il Ministro Sangiuliano con il direttore Verde davanti al capolavoro di Pierre Subleyras (1699 –1749), “Sposalizio mistico di Santa Caterina de’ Ricci”, 1746

Gabinetto Fotografico delle Gallerie degli Uffizi – foto Esercito Alleato – aprile 1945

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