Uffizi, Schmidt a Radio 24: “Bagarini? C’è un vuoto normativo”

Firenze – Addio code agli Uffizi a partire dal 2018 e nel frattempo via ad un Info Point all’ingresso di piazza Signoria che aiuterà i turisti a capire come devono comportarsi. Lo ha detto Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi, tornando a Si Può Fare su Radio 24 sulla vicenda dei bagarini. “Più di una volta ho finto di essere turista per verificare come operano” dice Schmidt secondo il quale “c’è una zona grigia, un buco normativo. E’ legale per agenzia turistica comprare i biglietti e rivenderli a prezzo maggiorato, ma può essere che un’agenzia rivenda a un operatore che poi rivende a un altro e così via passando magari per un operatore che non ha le carte in regola. E poi la rivendita a prezzi maggiorati è legale però bisogna offrire un servizio: e qui ci sono biglietti che raggiungono anche i 50 euro partendo da un costo di 16 euro”.

Sta pensando a qualche contromossa? “Abbiamo messo da oggi un Info Point dal lato di piazza Signoria da cui passano quasi tutti i turisti ai quali spieghiamo come devono comportarsi”. Schmidt conferma anche che l’obiettivo “è ridurre le code, 15 minuti vanno bene ma due ore non vanno bene, e quindi ridurre anche il fenomeno dei bagarini. Abbiamo contattato specialisti del settore, in California e in tutta Europa, e alla fine i più preparati erano un gruppo di informatici dell’università dell’Aquila, con loro abbiamo iniziato un progetto di ricerca e stiamo in questi mesi testando alcuni moduli e dall’anno prossimo implementeremo questo nuovo sistema che dovrebbe radicalmente accorciare le code”.

Rispondendo anche alla domanda sul contestato colloquio per direttore agli Uffizi: “Il Colloquio non è stato di soli dieci minuti com’è stato scritto ma è durato da 20 a 30 minuti. C’era la commissione, c’era la video registrazione, c’erano altre persone nella sala, c’è stato anche qualcuno che è entrato durante il colloquio, e fuori c’era un altro candidato che sarebbe entrato subito dopo. Insomma – spiega Schmidt – a me sembrato che fosse pubblico”.

Se Giorgio Vasari avesse conosciuto il cinema – ha aggiunto – ci avrebbe pensato lui a fare il cinema all’aperto nel piazzale degli Uffizi, perché lui era molto interessato al teatro, così come era Cosimo I dei Medici che ha commissionato di costruire gli Uffizi come uffici, ma anche come teatro mediceo, infatti nei primi anni degli Uffizi erano noti come teatro. Adesso, da più di cento anni, il cinema è l’arte drammatica più importante e quindi era arrivato il momento”.

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