Firenze – Obiettivo raggiunto, ma anche primo passo per un percorso che guarda al futuro. E’ questo che rappresenta l’apertura dell’Info Point a Vaglia (nel Parco Mediceo di Pratolino), Ufficio del Turismo. Una tappa importante, perché è la concreta conseguenza da un lato, ma anche nuova spinta dall’altro, di quella crescita del turismo che il Mugello, e in particolare la sua “porta” privilegiata d’accesso, vale a dire il Parco di Pratolino, stanno vivendo.
“E’ l’inizio di un percorso – spiega Sandro Corona, presidente delle Pro loco Area Mugello – ma anche il risultato di un gioco di squadra, la dimostrazione che per “fare” le cose non è necessario “l’io”, ma il “noi”. Insomma, il “ghe pensi mi” ha finito di produrre i suoi effetti”.
Del resto, la vicenda delle Pro Loco mugellane è proprio una storia di cooperazione, di capacità di “mettersi insieme”, dalla Città Metropolitana a tutti i soggetti del territorio. Ma di nuovo, come sottolinea Corona, c’è anche la sensazione che spiri un altro vento. Un vento che, per quanto riguarda il Mugello, è anche sostenuto da dati interessanti: “Se prendiamo in esame il solo Parco di Pratolino – ricorda Corona – tra Pasqua e Pasquetta abbiamo avuto la presenza di oltre 5mila persone. Ieri (22 aprile, ndr) in una giornata diciamo “ordinaria” le presenze sono arrivate a 1600″. Un successo che si riverbera nei borghi, negli itinerari, nelle sagre e feste di paese.
“Siamo molto fieri di questi risultati – dice ancora il presidente delle Pro Loco del Mugello – perché sono stati realizzati con condivisione e partecipazione. Le modalità giuste sia per fare politica, intendendo per “politica” non solo le attività “partitiche” ma tutta la quotidiana attività che riguarda la vita di tutti i giorni, la volontà di condividere i fenomeni sociali del territorio, di esserci e fare le cose insieme. Che è esattamente lo sbugiardamento della convinzione di chi ritiene che le vicende accadano solo se legate alla sua presenza. Un delirio di individualismo e protagonismo che ormai ha “perso il passo”, come anche l’ultima tornata elettorale ha dimostrato. Anzi, il persistere in un atteggiamento “esclusivo”, nel senso contrario a “inclusivo”, rischia di mettere davvero la gente fuori dalla politica. Con tutti i rischi e le responsabilità del caso”.