Firenze – E’ vero che una nota diffusa dalla Città Metropolitana assicura che quanto prima verranno modificate nuovamente le modalità di apertura, è vero che secondo la stessa si tratta di un evento legato alla transizione dell’ente, ma è anche vero che, con la riduzione dell’orario dell’ufficio turistico in via Cavour 1/rosso, per il turista che voglia approcciare i servizi degli infopoint cittadini si scatena una vera e propria caccia al tesoro.
Ed ecco perché: intanto, l’ufficio in questione era il secondo della città per numero utenti, oltre a essere anche uno dei soli due punti per il ritiro della Firenze Card; in secondo luogo, la “lista” dei rimanenti uffici turistici fa venire un certo sconforto. Contiamoli: quello all’aeroporto riveste una scarsa importanza, in quanto ha una scarsa attrattività rimanendo marginale, esattamente come quello situato al Bigallo. Per non parlare dello spazio di Santa Croce, che, ben lungi dal diventare quel punto di promozione dei prodotti fiorentini di cui si ragionava, risulta chiuso da mesi.
Non solo: secondo Tommaso Grassi, capogruppo di Frs in consiglio comunale che solleva il problema, la conseguenza di questo stato di cose è che si “confeziona” un vero “regalo ai falsi infopoint che invece di accogliere il turista informandolo, cercano di vendere quello o quell’altro servizio”.
Non ci sono risorse? “E’ necessario investire sul settore – conclude Grassi – servirebbe una pianificazione dell’accoglienza turistica. Un sistema integrato degli uffici turistici presenti a Firenze. Non è certo con la loro chiusura che si innalza la qualità dell’offerta”.