Uffici demografici, i servizi a domicilio solo sospesi

Firenze – Un’interrogazione sui servizi svolti dall’Ufficio Servizi Demografici a domicilio per quanto riguarda l’Anagrafe, nel corso del 2019, è stata avanzata dal gruppo comunale M5S al sindaco e all’amministrazione. Le richieste dei consiglieri riguardano l’esatto numero dei servizi di anagrafe a domicilio svolti dall’Ufficio Servizi Demografici nell’anno 2019, la data esatta di sospensione del servizio di anagrafe a domicilio, chiusura degli uffici al pubblico con servizio a casa, se è prevista la data certa di riattivazione del servizio, se in questo periodo di sospensione esistono possibilità alternative non onerose per i cittadini che hanno necessità di rinnovare la propria carta di identità. 

All’interrogazione ha risposto l’assessore Elisabetta Meucci, e riguarda il punto del rinnovo dei documenti, quali ad esempio la carta d’identità, che, ricorda l’assessore, è un servizio essenziale che il Comune fornisce a tutti i cittadini. 

“I servizi dell’Anagrafe del Comune di Firenze prevedevano, fino all’inizio dell’emergenza covid, anche la possibilità della cosiddetta “Anagrafe domiciliare” per i propri cittadini inamovibili o ultra settantacinquenni  impossibilitati a recarsi presso i centri anagrafici per gli adempimenti che necessitano della presenza fisica – ricorda l’assessore Meucci – i tratta di un servizio che, per quanto non richiesto dalla legge, è stato molto utilizzato dai cittadini, se si pensa che i servizi del 2019 sono stati infatti 577.

Il servizio è stato interrotto all’avvio dell’emergenza (per la precisione l’11 marzo 2020) per le “ovvie ragioni di sicurezza sanitaria, che non consentivano più ai nostri operatori dell’anagrafe di entrare nelle case delle persone per svolgere il riconoscimento e tutte le pratiche ad esso connesse. Il protrarsi dello stato di emergenza non consente, al momento, la programmazione di una data certa per la ripresa del servizio” dice l’assessore sul punto. 

“Peraltro – ricorda l’assessore – gran parte dei servizi erano svolti all’interno di case di cura, ospedali o strutture sanitarie, luoghi tuttora particolarmente delicati dal punto di vista degli accessi e dei contatti con il personale esterno”. 

Infine, la possibilità di alternative. “Dopo essermi confrontata con gli uffici – continua Meucci – confermo che purtroppo il riconoscimento in fase di rinnovo dei documenti di identità è una prescrizione dalla quale non si può prescindere, pertanto non sono possibili deleghe di alcun genere ad altre persone per pratiche che lo richiedano”. Tuttavia, qualche agevolazione è stata prevista, per quanto riguarda il Governo centrale, che infatti ha previsto la proroga della scadenza delle Carte di identità scadute dal 31 gennaio 2020, fino (secondo le ultime bozze del decreto proroghe) al 30 settembre 2021, “mettendo di fatto “al sicuro” tutte le scadenze avvenute durante il periodo della pandemia”. 

Conclude Meucci: “Il servizio è solamente sospeso, l’amministrazione segue con attenzione  gli sviluppi della situazione del contagio e delle normative sulle riaperture, così da poter riattivare anche questo servizio non appena la situazione emergenziale lo renderà possibile”. 

 

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