Firenze – L’emergenza casa rischia di diventare anche emergenza degli uffici casa comunali. Una nota molto dura infatti delle RSU del Comune di Firenze, mette in evidenza le criticità con cui devono fare i conti i dipendenti dell’Ufficio Casa del Comune di Firenze (Posizione Organizzativa Sostegno all’Abitazione). L’aumento dei carichi di lavoro e problemi organizzativi crescenti stanno infatti mettendo in serie difficoltà i servizi, come emerge dall’assemblea sindacale dei dipendenti che si è tenuta lunedì. Il tutto mentre stanno per prendere il via importanti appuntamenti come il nuovo bando Erp, il bando per il contributo affitto, quello della mobilità. A fronte di tutto ciò, le Rappresentanze sindacali unitarie chiedono che al prossimo incontro con i vertici dell’amministrazione, sia presente anche la parte politica.
“Negli scorsi anni avevamo già posto all’attenzione dell’Amministrazione Comunale le croniche difficoltà per l’aumento dei carichi di lavoro dovuti al mancato turnover dei pensionamenti e ai tanti problemi organizzativi derivati dalla scelta, dai lavoratori e da noi non condivisa, dell’accorpamento di questo servizio alla direzione Servizi Sociali, problemi ai quali a tutt’oggi non sono state date adeguate risposte e a cui non è seguito alcun miglioramento del servizio”, si legge nella nota diffusa dalle RSU.
Una situazione che potrebbe peggiorare ancora: infatti, dal 1° Maggio, “con il pensionamento della Dirigente senza contestuale sostituzione, e con la responsabile di P.O. ancora in congedo di maternità, questo importante e delicato servizio resta privo di indispensabili figure apicali e i lavoratori si ritrovano ad operare senza le necessarie indicazioni operative e senza supervisione sulla correttezza giuridico formale delle procedure”.
“Tutto questo – sottolineano ancora i sindacati – avviene in prossimità di importanti scadenze (bando erp che manca dal 2017, bando per contributo affitto, bando mobilità) e alla vigilia della scadenza del blocco degli sfratti prevista per il 30 giugno che determinerà un’aumento delle richieste di intervento dalla parte più fragile della popolazione, in un contesto reso più difficile dalla crisi dovuta alla pandemia COVID-19 e dall’assenza di concrete ed efficaci misure di contenimento del disagio abitativo sia a livello nazionale che locale”.
Ma non è finita: a quanto illustrato si aggiunge “l’annunciata scelta di operare in tempi brevi il trasferimento degli uffici in altra sede ( scelta dettata da motivazioni non determinate dalla necessità di garantire una maggior funzionalità degli spazi per questo servizio) e la nuova destinazione allo stato attuale non presenta adeguate caratteristiche di sicurezza per i lavoratori”.
“Per questi motivi – conclude la nota – i Lavoratori dell’Ufficio Casa del Comune di Firenze, riuniti in assemblea il 3 maggio 2021, hanno dato mandato alle RSU di chiedere la partecipazione della parte politica all’incontro calendarizzato per il giorno 12 maggio con il Direttore Servizi Sociali, per l’immediata soluzione di questi problemi e di attivare idonee ed efficaci iniziative di lotta in assenza di risposte concrete o di pratiche dilatorie da parte dell’Amministrazione Comunale”.
Sulla questione le opposizioni attaccano. “Il 12 aprile avevamo chiesto conto alla Giunta di quali fossero le decisioni prese in vista del pensionamento della Dirigente del Servizio Casa. Ci era stato detto che era indelicato parlarne prima che questo avvenisse. Oggi è arrivata una nota delle RSU del Comune di Firenze, in cui si denunciano le difficoltà dell’Ufficio, dovute alla mancanza di adeguati livelli occupazionali e all’insensato accorpamento alla Direzione Servizi Sociali, voluta dal precedente assessore (oggi consigliere regionale) e mai spiegata – dicono i consiglieri comunali Palagi e Bundu di Sinistra Progetto Comune – c’è un tema organizzativo, che penalizza un servizio importante, sulle spalle di chi lo deve garantire con il proprio lavoro. Il tutto in attesa che la Regione Toscana sblocchi il tanto atteso nuovo bando ERP, che abbiamo sempre chiesto fosse gestito con un investimento importante del nostro ente, anche in termini pratici. Il 12 maggio è previsto un incontro. Attendiamo quella data per capire quali risposte verranno date dall’Amministrazione, ma vogliamo chiudere con un punto politico da cui non si può prescindere. Sono due anni che contestiamo la riorganizzazione del Servizio Casa, senza aver mai capito come mai si sia preso un diritto e lo si sia associato a una forma di assistenza sociale, disconoscendo una parte importante del nostro impianto costituzionale. Nel procedere in questa direzione si è nominata una dirigente di cui si conosceva la data di pensionamento, senza procedere in una direzione tale da evitare alle RSU di dover evidenziare i disagi di chi lavora per il nostro Comune. Nel frattempo prosegue la campagna di denigrazione di chi lavora nel pubblico, in situazioni di mancanza di organico e di forte incertezza per l’emergenza sanitaria. Vogliamo una politica che sappia stare dalla parte di chi lavora, soprattutto nel pubblico, tenendo in piedi le nostre amministrazioni”.
“E’ inaccettabile che manchi una dirigenza dell’ufficio che si occupa dell’assegnazione delle case popolari e del cambio delle stesse oltreché del contributo affitto – attacca il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi – il covid e il conseguente personale messo in lavoro agile ha messo in difficoltà l’utenza che chiedeva la mobilità degli allogi erp e un sostegno abitativo d’emergenza. La sinistra si sciacqui la bocca quando parla di diritto alla casa se poi non valorizza e supporta un ufficio così importante come quello in via dell’Anguillara”.
“La prossima fine del blocco degli sfratti rischia di incidere seriamente in maniera grave su quella fascia di popolazione che ha difficoltà nel reperire alloggi, e mi trovo perfettamente daccordo con i sindacati che hanno denunciato pubblicamente il problema della penuria di personale”,aggiunge Draghi che conclude: “Nardella nomini subito un dirigente che rivitalizzi l’ufficio Casa del Comune di Firenze, che vada repentinamente incontro alle esigenze della popolazione fiorentina, già provata da una crisi sanitaria e che rischia di piombare in quella economica”.
Sulla questione interviene anche Laura Grandi, segretaria regionale del Sunia. “Desta meraviglia – dice Grandi – la situazione che si è creata all’Ufficio Casa del Comune di Firenze, privo dei suoi ruoli apicali in un momento di svolta, alla vigilia di importanti appuntamenti come il bando Erp atteso da tre anni a questa parte. Non possiamo esimerci dall’esprimere la nostra solidarietà ai lavoratori, auspicando nel contempo che la situazione sia risolta il più velocemente possibile, a beneficio non solo dei dipendenti, ma di tutti i cittadini che stanno attendendo importanti bandi, da quello già citato dell’Erp a quello sui contributi affitto e sulle mobilità”.
Infine, arriva la risposta dell’assessore al personale Alessandro Martini. “Le difficoltà registrate dall’ufficio casa sono note e siamo al lavoro per trovare una soluzione, ad iniziare da nuovi concorsi”, dichiara Martini replicando ai consiglieri d’opposizione.
“Con la collega Benedetta Albanese e la Direzione Casa siamo impegnati a trovare le soluzioni che garantiscano i servizi e all’ufficio di lavorare nel modo migliore possibile. Ma devo anche precisare che sono molti i settori dell’Amministrazioni che devono fare fronte a questo tipo di difficoltà e questo non per negligenza o inadempienze ma per una serie di concomitanze negative conosciute”.
Fra le cause cui l’amministrazione della responsabilità delle criticità, la pandemia è una delle principali, dal momento che, mentre nel 2019 in Comune il numero delle assunzioni era stato doppio rispetto alle cessazioni, “il 2020 con l’arrivo della pandemia ha visto forti criticità. A fronte di pensionamenti che sono andati avanti regolarmente, i concorsi sono stati invece bloccati. A questo si sono aggiunti l’esaurimento delle graduatorie e le difficoltà di reperire idonei alle assunzioni presso gli elenchi di altri enti che devono fare i conti con le medesime problematiche. Senza dimenticare che i molti idonei presenti nelle graduatorie prima dell’esaurimento non hanno accettato l’assunzione perché già impegnati in altri enti o se hanno accettato se ne sono andati dopo poco tempo preferendo una situazione lavorativa più favorevole”, spiegano dal Comune. “Appena possibile abbiamo ripreso le selezioni – sottolinea l’assessore Martini – superando anche aperte critiche da parte di chi temeva conseguenze per il personale, due mesi fa abbiamo effettuato le prove per il concorso per dirigenti, selezione che ci sarà molto utile anche per la formazione della graduatoria. E sulla base delle ultime disposizioni nazionali, per i prossimi mesi abbiamo già in cantiere diversi concorsi con cui contiamo di dare una risposta anche alle difficoltà dell’ufficio casa”.
“È un momento difficile: ne siamo consapevoli e stiamo lavorando al massimo per risolvere la situazione. Fare facili polemiche non è utile a nessuno” conclude l’assessore Martini.