Oggi a Udine comincia una settimana di straordinaria importanza per la Fiorentina. C’è chi parla di settimana decisiva, ma pensiamo che sia presto per un’affermazione del genere, pensando che in campionato mancano 19 giornate alla fine e in Coppa Italia, se la squadra viola riuscirà a battere la Roma, ci saranno pirma della fine di gennaio le due partite di semifinale (andata e ritorno) contro la vincente del duello tra Inter e Bologna. Sicuramente saranno tre esami di maturità per Montella e la sua truppa. L’Udinese, avversaria di domani al Friuli, è tornata tra le squadre più in forma e deve riscattare nel girone di ritorno tutte le delusioni della stagione, culminate nell’eliminazione dalla Champions, dall’Europa League e dalla Coppa Italia (proprio ad opera della Fiorentina). Con la Roma in Coppa sarà una partita unica per la qualificazione alle semifinali contro una squadra che in campionato ha inflitto alla Fiorentina una delle sconfitte più cocenti (4-2) dopo una delle gare più spettacolari dell’intero campionato. Quello col Napoli (domenica 20 al Franchi) sarà infine un confronto diretto per indicare chi tra le due squadre ha più probabilità di conquistare un posto in Champions. E’ la pura e semplice verità parlare di attesa frenetica per questo “tris” di impegni.
La partita di Udine ha una importanza particolare nel senso che è la prima di questo ciclo e dovrà dimostrare, tra l’altro, se l’inattesa sconfitta casalinga col Pescara avrà influito mentalmente sulla iorentina. L’ambiente viola (a cominciare dai tifosi) sembra aver smaltito gli effetti della battuta d’arresto che non ha scosso minimamente l’entusiasmo che la compagine di Montella ha suscitato con una serie di splendide prestazioni nel girone d’andata. Montella non ha perso la sua serenità, il pubblico ha applaudito i giocatori, contrariamente a quello che sarebbe successo nel recente passato. Si può dire che più della sconfitta ha provocato qualche timore l’infortunio di Pizarro, autentico pilastro della squadra con il suo carisma e la sua esperienza. A Udine Pizarro sarà l’unico titolare assente. Lo sostituirà Migliaccio che avrà modo, così, di dare il suo contributo prezioso come è già successo nelle poche occasioni in cui è andato in campo dall’inizio.
A Udine ci saranno due sfide a distanza che valgono da sole il prezzo del biglietto. Il primo grande duello è quello della panchina: Guidolin da una parte, Montella dall’altra. Guidolin (che alla fine di questa stagione sembra deciso a ritirarsi o ,quanto meno,a concedersi una pausa di riflessione) rappresenta il passato ;Montella il presente e il futuro. Le loro idee sulla tattica e sul gioco non sono molto diverse. Guidolin, soprattutto a Udine,ha ottenuto qualche grossa soddisfazione, ma gli è mancata la grande vittoria che lo facesse passare alla storia. Montella ha cominciato molto bene la sua carriera e tutto lascia prevedere che, prima o poi, potrà ottenere quel trionfo che il suo avversario di domani non possiede nel suo “curriculum”. Intanto il confronto diretto può chiarire molte cose.
L’altra sfida avviene sul campo ed è quella tra Di Natale e Jovetic, i trascinatori dei rispettivi attacchi. Per Di Natale e Jovetic si potrebbero ripetere, come prima presentazione del loro duello, le stesse parole dette per Guidolin e Montella. Di Natale è il passato, anche se nel suo arco ci sono ancora molte frecce da scoccare almeno nei prossimi mesi; Jovetic è il futuro. I due giocatori sono stati vicinissimi dal poter indossare la maglia viola proprio in questo campionato. Anche ieri Montella ha ripetuto che uno dei sogni di Di Natale era quello di giocare nella Fiorentina. Sono stati i dirigenti dell’Udinese a impedirglielo. L’accoppiata Di Natale-Jovetic sarebbe stata forse la più bella della serie A; la Fiorentina avrebbe entusiasmato ancora di più e la sua posizione in classifica sarebbe sicuramente ancor più prestigiosa di quella attuale che resta comunque invidiabile. Purtroppo anche oggi li vedremo come avversari e non è difficile prevedere che proprio questa sfida sarà uno spettacolo nello spettacolo e quasi sicuramente deciderà un risultato di vitale importanza per tutte e due le squadre. In particolare per la Fiorentina, a caccia del posto nell’Europa che conta.
Raffaello Paloscia