Firenze – Una lunga, interessante e con promesse di sorpresa “passeggiata” nel mondo del turismo, o meglio nel settore che appare più roseo per l’economia italiana, al netto dei danni dell’overtorurism, che rischia di spolpare fino all’osso proprio le eccellenze su cui si basa il richiamo turistico dell’Italia, ovvero le città d’arte. E non è un caso che proprio una delle città d’arte più presa di mira dai flussi turistici con gli enormi introiti (ma bisognerebbe indagare per chi) ma anche gli enormi problemi che ciò comporta, ovvero Firenze, sia stata scelta come ribalta internazionale per due eventi, l’uno in un certo senso preparatorio dell’altro, che hanno la loro ragion d’essere nel turismo: il Forum Internazionale e il G7. Del turismo, ovviamente.
Ecco le date: il Forum internazionale è cominciato oggi, 8 novembre e vedrà la fine domani 9 novembre. In settimana prossima, il 13 prenderà il via il G7 del Turismo che terminerà il 15 novembre. Con in mezzo l’incontro organizzato per lunedì 11 novembre a Firenze dall’eurodeputato ed ex sindaco di Firenze Dario Nardella.
Sul tavolo, temi così importanti da aver prodotto non solo un’ormai nutritissima serie di pubblicazioni e articoli, ma anche un concretissimo e evidente disagio sociale: overtourism in primis, con la necessità di una sua regolamentazione, ma anche impiego dell’AI, fari puntati sul lavoro sia dipendente che imprenditoriale, impatto sul territorio. Al netto del fatto che numeri sono numeri, e, secondo quanto ha detto la ministra Daniela Santanchè oggi, a margine del Forum, sono importanti per il Paese. Eccoli, questi numeri: “I dati del turismo dicono che il turismo impatta, in maniera diretta e indiretta, circa il 18% del Pil, e anche per il 2024, pur venendo da un 2023 meraviglioso, i dati confermano una stagione con un 2% in più e una spesa pro capite che cresce”. Perciò, dice ancora la ministro, siamo di fronte a una grande sfida, da affrontare “confrontandoci e lavorando tutti insieme”. Quanto al Forum e alla sua presenza, Santanchè non ha dubbi: “Era importante per me ascoltare tutti gli operatori del settore e le istituzioni”, in vista anche del prossimo summit mondiale fiorentino. Inoltre, come informa lei stessa, domani sarà il giorno della firma con gli assessori del turismo e le associazioni di categoria del Patto per il Turismo che suggellerà, almeno negli intenti, la necessità di fare squadra. Una necessità che non guarda solo alla normativa ormai necessaria, ma anche all’inserimento già iniziato dell’IA all’interno del settore.
Su questo tema ha voluto mettere l’accento, alla vigilia del Forum in un’intervista, il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, che ha definito i nuovi strumenti di intelligenza artificiale alla stregua di una super performante auto di F1, inutile o addirittura dannosa se non ci sono i piloti in grado di guidarla. Fuor di metafora, è necessario trovare risorse e formare professionalità in grado di padroneggiare e “guidare” l’IA. Tenendo conto del fatto che molti soggetti già hanno cominciato ad utilizzare i nuovi strumenti. L’importante è non farsi soppiantare da “piloti” stranieri.
Nel mentre, lunedì 11 l’incontro organizzato da Dario Nardella metterà in campo un tema molto chiaro anche se piuttosto urticante, nel generale narrare della bellezza del turismo spina dorsale secondo molti, dell’economia italiana. Il tandem che l’ex sindaco di Firenze mette in campo è overtourism e emergenza abitativa, “che sono due facce della stessa medaglia, “come dice Nardella. Cosa serve, l’ex sindaco lo indica senza tentennamenti: un regolamento europeo “che garantisca certezza di regole e di diritti in tutte le città dei 27 paesi membri”. All’evento, dalle 9 a Palazzo Borghese via Ghibellina 110, saranno presenti il presidente della Regione Eugenio Giani, la sindaca di Firenze Sara Funaro, il segretario regionale PD Emiliano Fossi, Eduardo Miranda, presidente EHHA (European Holiday Home Association), Michele Ridolfo, vicepresidente Aigab, Associazione italiana gestori affitti brevi, Filippo Celata, ordinario di geografia economico-politica alla Sapienza di Roma, Pierfrancesco Majorino, responsabile nazionale PD per le politiche per la casa, Daniele Barbetti, presidente Federalberghi Toscana, Sofyan Mbarki, vicesindaca di Amsterdam.
La grande cavalcata del turismo o meglio sul turismo, vedrà il G7 , dal 13 al 15 novembre, prendere il via in città: un summit cui parteciperanno i ministri e i capi delegazione di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti d’America e Unione Europea, sotto la guida della ministra italiana del Turismo, Daniela Santanchè. Assodato i ruolo sempre più centrale del turismo sulle economie mondiali, l’incontro ha tra glia ltri, lo scopo di raggiungere una strategia internazionale condivisa circa le sfide che lo sviluppo turistico impone a livello mondiale. Ad ora, i tre obiettivi principali del summit potrebbero essere sintetizzati nei tre temi che daranno il via all’evento, ovvero sostenibilità, inclusione e digitalizzazione, compreso l’impatto dell’IA. Dunque, nel tema sostenibilità rientrerebbe l’obiettivo di utilizzare il turismo come leva di sviluppo socioeconomico delle comunità locali, in rimo luogo valorizzando le mete turistiche meno frequentate o conosciute, affinché anche loro possano entrare nel grande giro delle opportunità economiche e sociali portate dai flussi turistici. Che, nonostante i numeri (ma bisognerebbe fare attenzione alla distribuzione) hanno spesso desertificato e impoverito i centri storici e gli stati sociali medi delle grandi città, in particolare d’arte. Un altro tema che verrà dibattuto al tavolo del G7 prossimo venturo, è il tema dell’inclusione lavorativa, ovvero gli investimenti su competenze e formazione, che dovrebbero affermarsi alla pari con una legislazione di vera tutela e controllo in un settore, che, davvero con dati alla mano, presenta una situazione con altissime sacche di lavoro irregolare e sottopagato.
Infine, digitalizzazione e IA, visti come strumenti per migliorare l’esperienza di viaggio, accoglienza, ma anche per pianificare le politiche turistiche. Infine, la vocazione alla pace del turismo in quanto capace di creare conoscenza fra culture e quindi ponti fra persone. Del resto, qualche segnale da Roma con la rivolta dei cittadini contro i B&B è arrivato. Ma non in questo senso.