Sul colpo d’occhio della Mediopadana c’è poco da dire: è mozzafiato. Ma l’esordio della stazione progettata da Santiago Calatrava non è stato privo di grattacapi. Uno su tutti: piove dentro. A denunciare il disservizio sono stati i passeggeri in attesa dei treni sotto la pensilina che domenica sono stati costretti ad aprire gli ombrelli appena ha cominciato a piovere.
L’acqua infatti è filtrata dalla copertura ed è caduta nella zona dei binari provocando qualche disagio. Nulla di grave – è tutto normale, hanno spiegato dal Comune, il cantiere è ancora aperto – ma le foto dei passeggeri con gli ombrelli hanno fatto il giro del web.
“Siamo informati della complicazione che si è verificata oggi (ieri ndr), ma rassicuriamo l’utenza: non è dovuto a problemi strutturali – spiega l’ufficio stampa di Fs – i lavori sono per la maggior parte stati ultimati ma come per Bologna, anche a Reggio Emilia restano ancora alcune opere da concludere. Per esempio, i vetri e le coperture delle pensiline sono già state collocate ma gli operai stanno terminando tutti quei lavori che servono a rendere completamente impermeabili i soffitti, nello specifico devono finire di sistemare le guarnizioni necessarie a impedire che l’acqua possa filtrare tra il vetro e l’acciaio. L’acquazzone violento di oggi, purtroppo, ha fatto il resto. In breve tempo, comunque, risolveremo il problema”.
Ma non è la piogga il pensiero principale per l’architetto Calatrava, da tempo al centro di una vera e propria bufera per il ponte della Costituzione di Venezia, che collega piazzale Roma alla stazione di Santa Lucia: l’architetto spagnolo e tre ingegneri, sono stati citati in giudizio per il 13 novembre prossimo dalla Corte dei Conti. All’archistar, in particolare, viene chiesto un risarcimento di oltre un milione di euro.
Ma i guai per lo spagnolo non sono finiti: Calatrava è stato condannato dalla magistratura spagnola di Oviedo a pagare una multa di 3 milioni e 200mila euro per il crollo delle gradinate del Palazzo dei congressi, progettato dall’archistar anni fa e danneggiato nell’agosto del 2006, con un crollo che non ha causato danni a persone.
La società di gestione del palazzo dell’esposizione e dei congressi di Oviedo, la “Jovellanos XXI”, aveva chiesto un risarcimento di oltre 20 milioni di euro, ma il giudice Pablo Martinez-Hombre ha ritenuto congrua una compensazione di 10,5 milioni; a questa somma ha detratto l’onorario che l’impresa avrebbe dovuto corrispondere all’architetto, stabilendo il risarcimento netto in 3,27 milioni. Un’altra parte dei danni era stata ripagata dall’assicurazione.