Tra i riti pagani celebrati l’ultimo giorno dell’anno, come decanditare il panettone, telefonare alla zia morta per gli auguri, farsi esplodere senza essere un terrorista e dar fuoco al kilim di 12 metri quadri acquistato a un’asta fallimentare per una cifra sbalorditiva, spicca senza ombra di dubbio l’ascolto svogliato del discorso del Presidente della Repubblica. Per circa cinque minuti, finché qualche parente semi sconosciuto comincia a scagliare malli di noci chiedendo a gran voce se è uscito il 27.
In questi cinque minuti però si sono capite molte cose. Si è capito che Napolitano sa che in Italia c’è un diffuso morir di fame. Dice che glielo ha detto l’ISTAT. Di conseguenza si è chiarita ulteriormente la distanza tra la politica e i problemi del popolo bue. Avere la consapevolezza delle questioni prioritarie del 90% del popolo italiano attraverso i dati ISTAT fa temere molto riguardo la volontà e la capacità di questa classe politica di risolvere i problemi nei ritagli del tempo speso ad occuparsi dei privilegi del restante 10%. Molte cose però sono rimaste oscure. Retorica da cotechino e lenticchie a parte, non si è capito perché sia in atto una guerra dei poveri e che cosa si stia facendo per farla finire, visto che in parlamento sono tutti impegnati a varare a velocità boltiana leggi anti trombatura in vista delle elezioni.
Non si è capito nemmeno perché il Presidente faccia l’agente teatrale del non più tecnico Mario Monti e in che modo quest’ultimo abbia salvato l’Italia, come ci ripetono da quando è stata stabilita la data delle prossime politiche. Non si discute che l’antica tecnica di spaventare la povera gente ed ergersi a panacea di tutti i mali, abbia funzionato egregiamente. Ci hanno sventolato in faccia lo spread (che fino a un anno fa pensavamo fosse un aperitivo) con cui si sono misurati le pene nei gabinetti dei consigli europei, spacciandosi per gli unici in grado di maneggiarlo come Darth Vader con il lato oscuro della forza. Così i lavoratori perdono lavoro e vita, gli imprenditori che chiudono le aziende in Italia vengono considerati sporchi speculatori senz’anima e quelli che resistono e schiantano dopo anni di sofferenze vengono considerati imbecilli che non hanno capito che dovevano chiudere anni prima. Nel frattempo Monti accusa Berlusconi di avercelo più grosso e di non saperlo usare (lo spread), Berlusconi dice che se Monti lo sa usare è grazie a lui e adesso che siamo praticamente senza un governo, lo spread non è mai stato così basso. Napolitano non ha saputo spiegare nemmeno questo.
La tecnica di gettare lo scompiglio e tendere la mano salvifica è consolidata e vanta illustri esponenti. Hitler, famoso per i baffi e per aver sterminato 6 milioni di persone, conquistò nazioni in Europa con lo stesso sistema, senza dover usare nemmeno i carri armati del risiko. Del resto il motto della wehrmacht era “yes we can”.
Il Presidente lancia il solito stucchevole ecumenico appello all’unità. Insieme supereremo anche questa. Gli italiani insieme dovrebbero farsi spiegare in che modo sono stati salvati e soprattutto chi, nello specifico, è stato salvato e a quale prezzo o meglio sacrificando che cosa. Gli italiani insieme dovrebbero fare molte cose, ma non certo quelle che dice Napolitano. E i politici che hanno profuso pacche sulle spalle al Presidente, elogiando il suo “colpo all’antipolitica”, dovrebbero ricordarsi che cosa ha fatto questa politica, dovrebbero vedere che cosa sta diventando il “tecnico” Monti, confuso Robin Hood che ha smarrito il senso dei valori. Mentre gli italiani assistono al consolidamento di questo leviatano che una volta era l’amministrazione della comunità, si cerca di abbattere tutto ciò che lo minaccia, dipingendolo come non etico, qualunquista e cialtrone. Tutto ciò che minaccia la politica, non il Paese.
La canonata Rai, in assenza del concerto della filarmonica di Vienna offre però come alternativa il Santo Padre il quale non si fa sfuggire l’occasione di comparire tra gli sponsor del Primo Ministro. Del resto anche la chiesa ha un certo curriculum con spiccate competenze sul controllo delle masse e dei valori (minuscolo), sulla privazione delle sovranità popolari e sulle tecniche di riscossione. E chissà che un nuovo governo fatto di banchieri europeisti e economoterroristi non possa giovare anche allo IOR, nella sacra missione di elargire la Visa eterna.
Tutti gli uomini del Reticente
Nel discorso di fine anno Napolitano sponsorizza la politicizzazione del tecnico Monti e il Papa si aggrega. Morale: chi non ha mai avuto problemi, sarà in grado di risolverli?