Ha preso carta e penna e ha scritto al segretario in nome del “rinnovamento”. Firmatario della lettera, destinata a fare discutere, è il giovane assessore provinciale all’Ambiente Mirko Tutino che chiede a Bersani di “fare un passo indietro” per evitare che il Pd venga travolto. Neanche tanto tra le righe, Tutino attacca il governo sostenuto dal suo partito: “Dopo l’euforia dell’uscita di scena di Berlusconi, il Pd è stato percepito come il pilastro – insieme ad un Pdl pieno di indagati e di uomini di Berlusconi – di un Governo che ha immediatamente dato la cifra del proprio impegno: mettere in discussione i diritti nel mondo del lavoro, far pagare il prezzo dell’inefficienza dello Stato agli Enti Locali ed al loro welfare, calibrare le proprie politiche sull’austerità. Nel frattempo il rinnovamento generazionale è avvenuto al contrario: tanti giovani entrati nel Pd in occasione della sua fondazione se ne sono andati e nei talk show abbiamo continuato a vedere dirigenti entrati in Parlamento negli anni ’80 o sedicenti rinnovatori che spacciano il personalismo e ricette moderate superate da 10 anni come qualcosa di nuovo”.
Spietata l’analisi sul voto e sulle primarie: “Poche settimane fa – prosegue Tutino – abbiamo conquistato molti Comuni, ma migliaia di persone non hanno votato e nelle grandi città conquistate o mantenute dal centrosinistra è avvenuto ciò che era già successo nel 2011: si è vinto con candidati che, per quanto capaci di intercettare le aspettative degli elettori del controsinistra e del Pd, sono esterni al nostro Partito. Ho condiviso la linea della tua Segreteria sui temi economici, credo ancora in un Pd capace di parlare agli uomini ed alle donne di sinistra e quindi vorrei potermi riconoscere nella tua candidatura alle primarie, ma non mi è possibile. Voterei per un candidato del Pd capace di rappresentare le decine di liste civiche che hanno aiutato il centrosinistra a prevalere nelle ultime amministrative. Vorrei un candidato che non voti mai piú le orribili nomine all’Agcom – arrivate poche settimane dopo l’ennesimo segnale di sfiducia verso la politica dato dagli elettori – e che sposi in toto le regole etiche proposte dall’assise Pd di Canossa contro la corruzione e per un trasparente finanziamento alla politica. Vorrei che per quel candidato fosse facile dire che nessun condannato debba entrare in Parlamento e che non è un sacrificio autoridurre al livello degli amministratori locali i compensi dei parlamentari”.
Tutino si rivolge poi direttamente a Bersani: “Credo che tu, caro Segretario, sia onesto e competente, ma non posso credere che non ci siano alternative alla solita generazione di dirigenti ed ai troppi errori che ha commesso. Non posso credere che non sia possibile far emergere dai nostri amministratori, tra i nostri dirigenti regionali una figura nuova capace di rappresentare i tanti che ci hanno abbandonato e di dare entusiasmo a chi, come il sottoscritto, continua credere nell’impegno politico ed amministrativo. Spero, anche per il ricordo storico che ci lascerà la tua segreteria, che tu decida di guidare un rinnovamento responsabile. Il film delle prossime primarie rischia di essere già scritto e mi è bastato assistere all’ultima Direzione Provinciale del Pd per vederne i tratti: l’ennesima battaglia dove da un lato la generazione politica dominante farà quadrato “intorno al Segretario”, lasciando l’alternativa interamente nelle mani di un imbonitore da talk show, le cui (poche) parole spese sui temi economici e sociali ne dimostrano una matrice neocentrista che poco ha a che fare con il socialismo europeo”.
Tutino parla anche di Grillo e della vittoria a Parma del Movimento 5 Stelle: “Nel dire che a Parma si è “non vinto” o che il Pd ha perso solo perché la destra ha votato Grillo (fatto che è la conseguenza, e non la causa, dell’inatteso risultato del primo turno), si è commesso un errore enorme. Tanti giovani professionisti e persone ed appassionate alla cosa pubblica – a Parma come altrove – potevano essere coinvolte da una politica sobria e pulita, potevano riconoscersi nei partiti se solo questi avessero avuto il coraggio di trasmettere messaggi chiari su diversi temi (ambiente, trasparenza) e dare l’esempio. Grillo ed i suoi inquietanti metodi non devono essere confusi con le persone del Movimento 5 Stelle, un potenziale colpevolmente ignorato da una larga parte della classe politica.
“Caro Segretario, – conclude Tutino – ti scrivo apertamente per chiederti di non correre e favorire il rinnovamento. So che sono in tanti a pensarlo e lo dico senza timori, il tempo dei tatticismi o delle posizioni di comodo deve finire. L’alternativa è rimanere travolti”.