Trw: il Governo invita l’azienda a sospendere la chiusura

Roma – Il Governo italiano invita la multinazionale americana TRW a ripensare la chiusura dello stabilimento di Livorno annunciata per  il 31 dicembre: “Serve infatti un congruo lasso di tempo per poter ricercare un’alternativa imprenditoriale, in grado di salvaguardare occupazione (oltre 400 dipendenti) e attività industriale”, afferma una nota del ministero per lo Sviluppo economico.  Il Vice Ministro allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti ha chiesto al Gruppo (che opera nel settore dell’automotive) “di creare le condizioni affinché per il sito toscano si possa esperire – mentre si attiva lo scouting – la via del mix mobilità volontaria- contratti di solidarietà”.

E’ questo, in sintesi, quanto è emerso stamani- al Dicastero di Via Veneto- durante la riunione del Tavolo, alla quale hanno preso parte il Vice Presidente European Steering di Trw Maciej Gwozdz e il Presidente di Trw Italia Giorgio Marsiaj, l’Assessore regionale alle Attività Produttive della Toscana Gianfranco Simoncini, il Presidente della Provincia di Livorno Alessandro Franchi, il Sindaco Filippo Nogarin, le organizzazioni sindacali di categoria nazionali e territoriali e le RSU. Azienda, Istituzioni locali e sindacati torneranno a discutere al Mise la settimana prossima, il 25 novembre.

“La situazione è difficilissima, ma il Governo- ha assicurato De Vincenti- non lascerà soli i lavoratori, è anzi fortemente impegnato a prefigurare un futuro di sviluppo per l’intera area di Livorno”.  Esecutivo ed Istituzioni territoriali, infatti, hanno già cominciato a lavorare all’ipotesi di un Accordo di Programma per il territorio di Livorno, in grado di garantire attrattività imprenditoriale, quindi nuovi investimenti, alla zona. L’idea è quella di ripercorrere quanto messo in moto per l’Accordo di Programma per Piombino che- per generale ammissione- sta dando buoni risultati.

“Esprimiamo grande preoccupazione per l’evolversi della vertenza TRW, dal momento che dal tavolo con Governo e parti sociali di oggi non sono emerse, da parte dell’azienda, intenzioni diverse rispetto alla volontà di chiudere lo stabilimento di Livorno entro il 2014”.  Lo affermano il coordinatore livornese di SEL, Andrea Ghilarducci, il consigliere regionale Mauro Romanelli, e le parlamentari toscane, on. Marisa Nicchi e sen. Alessia Petraglia, che proprio nelle scorse settimane avevano incontrato in fabbrica i lavoratori in lotta insieme al responsabile nazionale lavoro di SEL, on. Giorgio Airaudo: “Troviamo gravissimo il comportamento della multinazionale che sceglie di abbandonare il territorio e lasciare a casa quasi 500 persone senza aver mai investito su Livorno, scaricando le conseguenze di questa scelta sulla collettività, che si ritroverà a pagarne sia i costi economici, attraverso gli ammortizzatori, che gli altissimi costi sociali”.
“Quello dalla TRW è un caso emblematico della situazione vissuta da tutta l’area di Livorno, dove i posti di lavoro persi dall’inizio della crisi sono migliaia – proseguono – L’intransigenza con la quale l’azienda ha confermato l’intenzione di voler favorire l’uscita dei dipendenti attraverso incentivi economici getta un’ombra sul futuro, sulle possibilità di sviluppo, sulla tenuta sociale di una città segnata ormai in maniera irreversibile”.
“Chiediamo all’azienda di ritornare sui suoi passi e al Governo di adoperarsi affinché sia messa in campo ogni azione utile a scongiurare la chiusura al 31 dicembre. In Parlamento, in Consiglio regionale, nelle Istituzioni e nella società – concludono – SEL non farà mancare il proprio sostegno ai lavoratori, unito all’impegno condiviso e costante di offrire un contributo concreto nella ricerca di una soluzione in grado di risollevare l’economia livornese nel suo complesso”.

 

Foto: www.clashcityworkers.org

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