La vera sorpresa sul palco è Antonella Spaggiari, l’ex sindaco poi caduto in disgrazia per aver fronteggiato politicamente il Pd. Potenza delle grandi occasioni e dell’aria di inesorabile crisi che ricompatta anche i nemici di un tempo. Nessuno ci avrebbe scommesso.
Eppure nel giorno in cui l’affaire Calatrava giunge all’ultimo atto, l’inaugurazione della tanto sospirata Mediopadana, si compie una sorta di miracolo. Il passato si ricongiunge al presente mentre il futuro è rappresentato dalla gigantesca, futuristica ed esteticamente ineccepibile infrastruttura che si erge come un monito alle spalle di una pletora impressionante di politici, vip e infiltrati di ogni sorta.
Oltre all’archistar Santiago Calatrava (che ai nostri microfoni confesserà candidamente di non sapere nemmeno quanti soldi ha percepito) arrivano i ministri Delrio e Lupi, l’ingegnere Moretti di Trenitalia, Romano Prodi e Pierluigi Bersani solo per citare i più noti. Ma ai loro piedi, inteso in senso di un gradino più in basso, tutta ma davvero tutta la Reggio che conta e che in alcuni casi, come quello di Alberto Melloni, non si sa bene a che titolo presenzi all’evento.
Il palco sembra cedere sotto il peso di tanta importanza ed i discorsi di rito sono anche abbastanza semplici e con poca retorica. Ma l’impressione netta è che la città sia distante, non solo geograficamente.
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