Arezzo – Buon inizio dell’anno per la città di Arezzo dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico. Nel 2019 sono solo 4 i superamenti per la centralina di Acropoli e 9 per quella di Repubblica. Questi dati non sembrano allarmanti, ma se confrontati con i valori dello scorso anno si possono notare alcune differenze. Infatti nel 2018 la centralina di Acropoli aveva fatto registrare solo 2 sforamenti durante tutto l’anno mentre quella di Repubblica 14.
È quanto emerge dalla fotografia scattata dal Treno Verde, la campagna di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare che in questi giorni ha fatto tappa ad Arezzo. I risultati del monitoraggio scientifico della qualità dell’aria –realizzato grazie al progetto di Citizen Science di Legambiente Volontari per Natura – sono stati presentati questa mattina a bordo della quarta carrozza del convoglio ambientalista da Simone Nuglio, portavoce del Treno Verde, Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana, Gianluca Scarpellini, direttore regionale Toscana di Trenitalia, Angela D’Eboli, RFI responsabile Area Circolazione di Firenze eIlaria Violin, direttrice di Legambiente Arezzo.
L’obiettivo del monitoraggio di Legambiente è quello di valutare l’esposizione all’inquinamento atmosferico, spesso inconsapevole, a cui i cittadini sono sottoposti quotidianamente. Per questo, il 6 e 7 febbraio scorsi è stato realizzato un monitoraggio in 6 punti “sensibili” della città toscana, scelti in base alle segnalazioni dei cittadini e dei circoli di Legambiente. In questi punti sono state fatte misurazioni della durata di un’ora delle polveri sottili con l’obiettivo di scattare una fotografia dell’inquinamento atmosferico presente nell’area monitorata, facendo particolare attenzione ai picchi di polveri sottili registrati. Traffico, ingorghi, soste selvagge, orari da bollino rosso e altre fonti di emissioni, sono spesso queste le condizioni in cui ogni giorno i cittadini si devono muovere tra mille problemi ma che ormai non sono più sostenibili.
I valori registrati di polveri sottili (Pm10) ad Arezzo oscillano tra 13,49 e 37,18 microgrammi/mc (come media oraria) e i punti monitorati sono via Garibaldi (media oraria di 25,88 µg/mc), ITIS (media oraria di 13,49 µg/mc), San Leo (15,25 µg/mc), rotonda G. Monaco (15,38 µg/mc), scuola A. Curina (37,18 µg/mc), e stazione (29,95 µg/mc).
Tutti i valori medi non destano preoccupazione, mentre bisognerebbe porre maggiore attenzione ad alcuni picchi registrati durante l’ora di monitoraggio in alcuni punti. Questi picchi, seppur di pochi minuti, incidono sulla salute e sulla qualità della vita delle persone che passeggiano, lavorano, circolano in queste zone congestionate dal traffico.
Il picco più elevato si è registrato presso la scuola A. Curina, dove alle 08:34 si è raggiunto il valore di 75 µg/mc, proprio in corrispondenza dell’entrata degli studenti. In via Garibaldi il picco più elevato si è riscontrato alle 08:05 con 69 µg/mc, mentre nei pressi della stazione il valore massimo registrato è stato di 56 µg/mc alle ore 09:37. Nei pressi dell’ITIS, invece il valore più elevato si è registrato alle ore 13:02 con 54 µg/mc. Nell’insieme, questi numeri sottolineano come, nell’arco della giornata, i cittadini possono respirare ripetutamente ed inconsapevolmente aria inquinata anche se solamente per pochi minuti.
“La situazione non suscita particolari preoccupazioni – ha affermato nel corso della conferenza stampa il presidente di Legambiente Toscana, Fausto Ferruzza – ma i picchi registrati in determinati orari e luoghi, con le scuole, fanno emergere una necessità: il cambiamento del nostro stile di vita non è più rinviabile. Ovviamente le istituzioni devono fare la loro parte, ma anche noi cittadini dobbiamo fare la nostra. Si potrebbe iniziare, ad esempio, a non stazionare con l’auto accesa fino all’ultimo varco di fronte all’entrata di una scuola. I bambini potremmo cominciare ad accompagnarli in classe a piedi!”.
Nel corso dell’incontro con la stampa il circolo di Legambiente Arezzo ha presentato alla città il manifesto “Arezzo verso una mobilità sostenibile”. A parlarne è stata Ilaria Violin, direttrice del circolo: “Trasformare Arezzo in una città in cui muoversi in sicurezza e rispettando l’ambiente, soprattutto attraverso sistemi di mobilità dolce, è una priorità e un obiettivo concretamente perseguibile. L’arrivo del Treno Verde ha rappresentato per noi anche l’occasione di incontrare le realtà del territorio e dialogare con i genitori, per stimolare iniziative che possano nascere anche direttamente da loro”.
Legambiente anche quest’anno staziona sui binari della Penisola con il Treno Verde per sensibilizzare e fare informazione proprio sui temi della mobilità sostenibile e dei cambiamenti climatici, utilizzando, tra l’altro, anche i flash mob-ility per lanciare il messaggio “no allo smog!” tramite l’enorme striscione apparso in tutte le città toccate dal treno, come accaduto anche ieri ad Arezzo.
Dopo la tappa toscana, il viaggio del Treno Verde prosegue verso Civitanova Marche (Macerata). A bordo ci saranno come sempre le migliori esperienze italiane impegnate sul fronte della sostenibilità ambientale, come il consorzio Ecopneus, partner principale del Treno Verde; i partner sostenitori Enel X eRicrea; i partner Bosch, Iterchimica, Montello, Valorizza (brand di Sma e Gemmlab); i partner tecniciCon.Tec, Ecoplus, 100% Campania – Formaperta e come le esperienze dei partner start up Lime eMovecoin. Media partner del tour del convoglio ambientalista sono la Nuova Ecologia e QualEnergia. Gli allestimenti delle carrozze sono stati curati, invece, dall’Accademia delle Arti e nuove tecnologie di Roma.