Brutte sorprese per i pendolari reggiani nel nuovo orario ferroviario: da lunedì 12 dicembre infatti gli EsCity non effettueranno più fermate a Reggio. Per il momento da Trenitalia non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale, ma dalle informazioni contenute sul sito delle Ferrovie si deduce che gli ES City da Milano a Rimini passeranno da 10 a 7. Quelli che restano non effettueranno più le fermate di Reggio Emilia, Faenza, Forlì e Cesena. Il presidente della Regione Vasco Errani ha scritto una lettera di protesta all’amministratore delegato di Fs Mauro Moretti.
Pare proprio che Mauro Moretti ce l’abbia con Reggio. Già un anno l’ad di Trenitalia aveva scatenato un putiferio bocciando di fatto la nuova stazione Mediopadana, ventilando una riduzione delle fermate dei treni ad alta velocità; questa volta invece dalle parole è passato ai fatti. E a pagare ancora una volta saranno i pendolari, che già devono subire quotidiani disagi.
La novità non è piaciuta al presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani scrive che ha scritto a Moretti “per lamentare la soppressione, appresa solo in questi giorni secondo una prassi divenuta ormai consueta, di diversi treni della lunga percorrenza della dorsale centrale Milano-Rimini, di numerose fermate per treni ES City, unitamente alla totale incertezza sulla futura programmazione dei treni IC”.
In Emilia-Romagna i servizi della lunga percorrenza, IC ed ES City, “si integrano e fanno sistema con i servizi di competenza del trasporto regionale – sottolinea il presidente. Sulla base di questa reciproca consapevolezza, da diversi anni sottoscriviamo insieme Accordi per rafforzare e consolidare quest’integrazione, dirottando risorse finanziarie della Regione verso Trenitalia per favorire l’utilizzo, da parte degli utenti residenti in Emilia-Romagna, dei treni della lunga percorrenza”.
L’eliminazione quasi sistematica di fermate in città importanti della Regione come Reggio Emilia, Faenza, Forlì e Cesena, già in parte sacrificate in precedenti orari, “mettono in forte sofferenza i territori della mia regione e determinano inevitabili pressioni da parte degli utenti, utilizzatori di quei treni, che chiedono servizi ferroviari sostitutivi, di pari livello, ai bilanci regionali, già in fortissima difficoltà”.
“Non siamo convinti – prosegue Errani – che tale logica trovi conferma in una relazione, come quella centrale che attraversa tutta la Regione Emilia-Romagna e che serve aree di rilevante valenza produttiva, universitaria e di forte attrazione turistica. Sicuramente il bilancio complessivo dei treni non a contratto regionale è in attivo, se si bilanciano quelli che danno sicuramente utili con quelli che registrano qualche perdita. Pur non rinnegando le questioni legate all’equilibrio di bilancio di Trenitalia – conclude il presidente – , occorre anche prestare attenzione agli aspetti che vanno verso il soddisfacimento di rilevanti esigenze di mobilità che dovrebbero anche guidare le scelte di una società, totalmente a capitale pubblico, di cui lei è amministratore”.