TremorsBilancio sismico:nessuna emergenza

Il bilancio di una settimana terremotata: qualche problema nelle chiese di Gualtieri e Brescello, tre edifici privati inagibili e qualche crepa a palazzo Allende, sede della Provincia

Altre due scosse, attorno alle 21.00 di sabato, poco più intense della magnitudo 2.0 della scala Richter, hanno chiuso la secondo giornata di terremoti che ha coinvolto in modo sensibile anche la provincia reggiana, nonostante l’epicentro fosse l’appennino parmense.

Scosse non avvertite dalla popolazione (difficilmente avvertibili sotto i 3.0) ma che fanno parte del cosiddetto (e improprio) “sciame sismico”. Il bilancio dei danni registrati da comune e provincia è estremamente limitato: già sabato tutte le scuole di Reggio (a parte un piano delle elementari di via Cella all’Oldo) erano aperte e lunedì lo saranno tutte anche quelle in provincia (chiuse sabato solo le medie di Montecchio e Castelnovo Sotto). Chiusa precauzionalmente anche un’aula dell’istituto Chierici, sempre a Reggio.

Nella sede fisica della Provincia, palazze Allende di corso Garibaldi, si registrano danni agli affreschi di sala del consiglio ma nessun problema di agibilità. Problemi di agibilità ci sono invece per la chiesa di Brescello (già da mercoledì) e per quella di Gualtieri. Parzialmente agibile la chiesa di S.Andrea, a Castelnovo Sotto, in cui si entra dalle porte laterali. Tra gli edifici privati, due sono stati dichiarati inagibili a Meletole di Castelnovo Sotto e uno a Castellarano. Le due famiglie di Castelnovo però ritorneranno già dalla prossima settimana nelle loro abitazioni, in via Corradi. Chiuso domenica il museo Gonzaga di Novellara per ripulire le sale dai piccoli frammenti caduti.

Insomma, viste le circostanze, il bilancio non è comunque grave. Ha ben funzionato la macchina del coordinamento tra enti locali e forze di soccorso e di sicurezza sotto il coordinamento della Prefettura e le esercitazioni antisisma nelle scuole hanno estremamente ridotto il panico tra gli studenti.

Cosa ci dobbiamo aspettare? Nessuno può prevederlo. I terremoti non sono, allo stato attuale delle conoscenze, prevedibili: alcune zone del nostro territorio (la bassa e la pedecollina) sono considerate a medio-basso rischio di sismicità ma il terreno è adatto ad attutirne gli effetti e le strutture sono resistenti. Questa è l’unica considerazione sensata finale che si può trarre

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