Gli italiani hanno deciso: la riforma costituzionale del governo non diventerà legge. Con il di No attestato tra il 58% e 60%, il referendum confermativo della legge Boschi si è concluso nel peggiore dei modi per il premier Matteo Renzi, che subisce una sconfitta anche personale pesantissima: i Sì non vanno oltre una forbice compresa tra il 40 e il 42%. Un distacco in ogni caso netto, di circa 20 punti percentuali che non potrà essere ribaltato dai risultati dello spoglio. Ne ha preso atto per primo il presidente del Consiglio che ha già annunciato le proprie dimissioni: «Non sono riuscito a portare il Sì alla vittoria, la poltrona che salta è la mia. Domani pomeriggio riunirò i ministri, poi salirò dal presidente della Repubblica e rimetterò il mandato».
Prima di prendere la parola a Palazzo Chigi, il premier aveva affidato ad un tweet il suo primo pensiero: «Grazie a tutti, comunque». Annunciando l’imminente intervento in diretta, Renzi l’ha buttata sull’ironia, aggiungendo il commento «Arrivo, arrivo» con tanto di smile, un’autocitazione che rimanda al tweet da lui postato il giorno dell’insediamento al governo, poco prima di recarsi al Quirinale per il giuramento. E ora al Quirinale dovrà tornare. Il vicesegretario Lorenzo Guarini ha già annunciato la convocazione per martedì dei massimi organismi del partito al Nazareno per una valutazione politica del risultato e delle strategie da adottare per il prosieguo della legislatura.