Livorno – Nuovo incontro stamani 12 aprile, fra la rappresentanza sindacale dell’Usb e l’UnicoopTirreno, oggetto la crisi aziendale che investe l’azienda mettendo a rischio il futuro dei lavoratori. Bilancio negativo, quello tracciato dalla rappresentanza sindacale, che parla di “passi indietro nella trattativa: dopo tre mesi e mezzo e 9 incontri, la cooperativa continua a portare solo parole e zero certezze”.
Di fatto, sembra che l’unico dato nuovo emerso stamani sia l’apertura della procedura di mobilità per le uscite volontarie, “peraltro – commenta il delegato Usb Francesco Iacovone – senza precisare l’entità degli incentivi previsti per l’esodo”.
Tirando le fila dell’incontro, “la giornata di oggi ci consegna inoltre l’idea, condivisa da Unicoop Tirreno con le altre organizzazioni sindacali, di creare un meccanismo progressivo di sospensione delle parti economiche dell’integrativo che, sommandosi agli effetti degli ammortizzatori sociali, impatterebbe pesantemente sugli stipendi di fascia medio-bassa”.
Di fatto la posizione di Usb, per salvare tutti i posti di lavoro, rimane quella di dichiararsi disponibile a sacrifici, “a patto che – si sottolinea da parte del sindacato di base – i primi a sacrificarsi siano i dirigenti e i vertici aziendali, oltre al taglio netto dei tantissimi sprechi e costi inutili. Questo patto sta venendo meno”.
Non cambiano dunque le rivendicazioni “irrinunciabili” da parte dell’Unione Sindacale di Base: “Continuiamo a rivendicare con forza la piena salvaguardia delle retribuzioni medio-basse, unica condizione accettabile per poter apporre la nostra firma sull’accordo. Perché infatti dovremmo firmare gli ammortizzatori sociali, se chi è responsabile di questa crisi rinuncerà a poco o nulla?”.