Firenze – La Guardia di finanza ha acquisito atti presso la sede della società di trasporti Autolinee Toscane spa, a Scandicci (Firenze) e presso gli uffici della Regione Toscana.
I documenti richiesti dalla polizia giudiziaria riguarda il bando di gara regionale per il trasporto pubblico locale che la stessa società si è aggiudicata per la durata di 11 anni e su cui la procura ha aperto un fascicolo. “E’ stata fornita la massima collaborazione e sono stati consegnati tutti i documenti richiesti”, ha detto la società. Due i nomi iscritti nel registro degli indagati.
La Guardia di Finanza si è rivolta anche alla Regione per acquisire la documentazione sugli atti di gara, “ricevendo il massimo della collaborazione”, afferma un comunicato della Giunta.
“Confermiamo la massima fiducia nella correttezza dell’operato dei funzionari dei nostri uffici e siamo certi che anche questo procedimento lo dimostrerà, così come accaduto fino ad oggi con i ricorsi in sede amministrativa”. Così l’assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli commenta la notizia dell’inchiesta aperta dalla magistratura sulla gara per l’assegnazione del servizio regionale di trasporto pubblico, a seguito di un esposto presentato da una delle società del consorzio Mobit.
“Per quanto ci riguarda – prosegue Ceccarelli – convinti che tutto sia stato fatto in modo regolare, andiamo avanti con l’unico obiettivo di fare l’interesse dei cittadini che hanno il diritto ad avere un servizio rinnovato e di qualità”.
Il Portavoce dell’Opposizione i ha chiesto chiarimenti in Consiglio regionale: “Sono anni che la vicenda si trascina tra aule di giustizia e contenziosi, ripartire da zero con trasparenza”, ha detto. “È evidente ormai che la gara del Tpl in Toscana è tutta da rifare – dice il Portavoce dell’opposizione, Jacopo Alberti – l’ennesima macchia indelebile sulla vicenda è l’indagine della Procura, con relative perquisizioni, che vede tra gli indagati anche alcuni dipendenti della Regione. Se le ipotesi di reato venissero confermate, sarebbe gravissimo. Tra un mese circa dovrebbe scadere il contratto ponte stipulato con One Scarl, che fino ad oggi ha funzionato bene e ha garantito il trasporto pubblico locale. Anche l’assessore Ceccarelli riconobbe in questa governace un modello di efficienza, a questo punto, la gara va annullata: o si ripropone garantendo che il servizio resti in mano a aziende italiane; o si regolarizza il contratto ponte che permetterebbe alla Regione di mantenere il servizio pubblico ed evitare speculazioni”.
“La Regione ha il dovere di riferire in aula in merito alle numerose ombre che hanno portato la procura di Firenze ad aprire un’inchiesta sulla gara per il gestore unico del traporto pubblico locale in Toscana. Un’indagine sconvolgente per le sue dimensioni e ancor più se letta alla luce delle recenti affermazioni dell’assessore Ceccarelli che, dopo l’ultima sentenza del Tar, ha sostenuto che “la Regione ha fatto le cose per bene e nel rispetto delle leggi”. I dettagli dell’inchiesta suggerirebbero ben altro. La Regione dovrà rispondere alla mia interrogazione per chiarire formalmente in Consiglio tutti gli aspetti di sua competenza”.
Così Irene Galletti, Consigliera regionale del Movimento 5 stelle e candidata alla presidenza della Toscana, pronta a depositare un’interrogazione sul tema.
Erica Mazzetti deputato e Jacopo Cellai, capogruppo a Palazzo Vecchio di Forza Italia rilevano “sempre più ombre sulla gara per il trasporto pubblico locale toscano. “Le ultime notizie ci mostrano chiaramente, come Forza Italia chiedeva già da dicembre 2019, che c’è un estremo bisogno di fare chiarezza su come sia andata la gara” .
“Le ultime evoluzioni parlano di un funzionario della Regione Toscana e il responsabile del Rup finiti sul registro degli indagati – affermano – Indagato per noi di Forza Italia non equivale mai a colpevole ma certo ci impone delle riflessioni approfondite sui metodi di assegnazione di queste gare. Un conto è la giustizia che sta facendo il suo corso, un conto è la politica, soprattutto quando si tratta di servizi essenziali”.