Firenze – Il premio lo dà Legambiente, nel corso della presentazione del rapporto Pendolaria 2014. Sebbene non sia tutto meraviglioso, come testimoniano i comitati dei pendolari che segnalano disservizi e ritardi, tuttavia, secondo l’associazione ambientalista la Toscana esce molto bene dal confronto con le altre regioni per quanto riguarda il trasporto su ferro.
Alcuni dati significativi sono alla base del premio toscano. Intanto, il fatto che la Toscana da un lato è fra le regioni che investono di più nel trasporto ferroviario e dall’altro, ma collegato, il fatto che la popolazione dei pendolari è in aumento. A simbolo della capacità toscana di investire sul settore ferroviario che riguarda il trasporto locale e i pendolari, ci sono alcune linee storiche restituite a nuova vita anche quando, citando l’assessore ai trasporti regionale “la pura logica trasportistica non la giustificherebbe”.
Un esempio emblematico è la tratta Cecina Saline. Si tratta di una vera e propria rinascita, in quanto la riapertura della linea storica permette di compiere il percorso fra Cecina e Saline in 35 minuti, con 4 fermate intermedie, e, in prospettiva, ldovrebbe superare l’attuale numero di 4 coppie di treni nei soli giorni scolastici, per puntare a una migliore integrazione (anche tariffaria) con le autolinee locali. Il tasto da premere, conclude l’assessore regionale Ceccarelli, è anche quello dello sviluppo turistico. Sempre nel campo delle riaperture, nello scorso ottobre è stata la volta della Siena-Grosseto, ferma da un anno per una grossa frana provocata dall’alluvione del 2013, e a novembre la Porrettana che così ha festeggiato a dovere i suoi 150 anni di vita. Sempre con l’occhio agli importanti investimenti regionali su infratrutture, come gli oltre 200milioni per il raddoppio Lucca-Pistoia, sia sui mezzi, con l’acquisto di 152 nuove carrozze Vivalto, 48 milioni per acquistare treni per le linee diesel. In programma anche 100 milioni di investimenti in nuovi treni nell’ambito del prossimo contratto-ponte con Trenitalia.
Una scommessa tutta toscana, quella che si consuma anche sulle linee più critiche come quelle diesel, in parte vinta: l’esempio più importante, la storica Faentina, che “ è oggi tra le più regolari in assoluto della Toscana, con una puntualità pari al 91,5%, risultato ottenuto grazie ad una riorganizzazione del servizio e al completo rinnovo del materiale rotabile e all’utilizzo di treni minuetto di ultima generazione”. Parola dell’assessore.
In sintesi, ecco la scheda della Regione compilata da Legambiente in Pendolaria 2014: Toscana al terzo posto negli investimenti, dopo Lombardia e Emilia, aumenti dei prezzi del biglietti contenuti ( (+21% a fronte del +47 del Piemonte, del +41 della Liguria del +23, 4 della Lombardia), senza toccare redditi bassi, visto l’utilizzo della tariffa Isee che esenta dagli aumenti chi ha un reddito familiare certificato inferiore a 36.000 euro; Legambiente sottolinea inoltre come per la Toscana, l’Emilia Romagna e la Lombardia le richieste fatte ai gestori, sostanzialmente su standard di pulizia, frequenza dei treni e modernità dei convogli, hanno permesso di recuperare soldi che vengono poi restituiti ai pendolari sotto forma di abbonamenti gratuiti e di altri servizi ferroviari aggiuntivi; in fatto di penali per disservizi, la Toscana è tra le regioni più severe (al quarto posto con 1,15 milioni di euro dopo Lombardia, Emilia e Piemonte); orari cadenzati e di fcile memorizzazione (con il Memorario); esperienze innovative in fatto di informazione all’utenza: segnalata in particolare la nascita del servizio Train news, un rullo di notizie in tempo reale accessibile dal portale della mobilità ‘Muoversi in Toscana’ (oltre che dai siti istituzionali della Regione).