Firenze – Il Consiglio comunale ha approvato ieri, dopo una lunghissima discussione, la mozione presentata da Tommaso Grassi per la trascrizione nei registri anagrafe, stato civile e elettorale del Comune di Firenze dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero.
Questo l’intervento del sindaco Nardella: “Oggi si discute un tema di grandissimo rilievo, molto complesso dal punto di vista giuridico e tecnico, ma che chiama in causa i diritti civili e quindi il modello sociale e culturale di convivenza del nostro paese. Per questo è un tema centrale. Condivido l’urgenza dell’argomento con gli altri colleghi sindaci, destinatari di tutte le aspettative dei cittadini. È arrivato il momento di avere regole chiare a livello nazionale, con una legge, come hanno fatto altri paesi europei, dove i sindaci non hanno dovuto assumere posizioni difficili e giuridicamente complicate. Se tutto ciò avviene in Italia è perché vi è un vuoto legislativo. La soluzione non è quella delle circolari prefettizie del ministro Alfano, che hanno come unico effetto quello di alzare il livello della polemica e di spaccare il paese invece di invitarlo a riflettere su argomenti urgenti e complessi. Di fronte alla necessità di riconoscere diritti civili ai cittadini, che hanno esigenze legate alla vita familiare, alla legittima necessità di programmare la loro vita, io penso che l’unica risposta sia una legge, una legge nuova che il Parlamento deve approvare rapidamente. Mi impegnerò con tutti gli strumenti a mia disposizione perché si giunga presto a una disciplina di questo genere. Sappiamo che questa mozione non produce effetti giuridici diretti e sappiamo che proprio in Toscana la giurisprudenza si è espressa annullando l’unica pronuncia che abbiamo, a quanto mi risulta, relativa alla trascrizione di un matrimonio tra persone dello stesso sesso, nel comune di Grosseto. Da qui la necessità di ricevere risposte. Sono convinto che la svolta si possa dare con una risposta pragmatica, concreta, vera, incisiva, che abbia un reale effetto giuridico sulla vita dei cittadini, anche perché alla fine quello che conta è se i diritti esistono o meno”.
La mozione, che non avrà effetti su diritti e doveri della coppia ma che rappresenta un segnale forte, è passata con 21 voti favorevoli, 4 contrari e 6 astenuti di fronte a un PD spaccato da voti favorevoli, astensioni (tra le quali anche quella del capogruppo Angelo Bassi), il non voto di Caterina Biti e l’uscita dall’aula del consigliere Massimo Fratini (contrario a matrimoni tra gay per sua palese dichiarazione) e il voto contrario di Forza Italia e Fratelli d’Italia.
“Non ho capito se Nardella registrerà i matrimoni contratti all’estero – ha commentato Grassi – ma che può fare il Comune per spingere Parlamento e Governo a fare una benedetta legge sulle unioni civili? Solo la trascrizione dei matrimoni celebrati all’estero, che è un un atto politico, e un campo di battaglia su cui anche il Comune di Firenze deve essere in prima linea”. Come Livorno, ad esempio, che proprio oggi ha approvato un regolamento per il riconoscimento delle unioni civili e l’istituzione di un apposito registro amministrativo.