Firenze – “Un segnale importante verso il pieno riconoscimento di diritti per le coppie omosessuali”: così Leonardo Bieber (Partito Democratico), all’indomani della votazione da parte del Consiglio Comunale di Firenze della mozione con cui si invita la Giunta a trascrivere i matrimoni contratti all’estero tra coppie dello stesso sesso.
“Pur consapevoli che tale atto si inserisce in una situazione molto complessa, anche normativamente, e che per certi versi può rappresentare “una forzatura” non producendo effetti costitutivi, ma solo costitutivi e di pubblicità, è indubbio ha messo in moto un’onda simbolica che ha letteralmente contagiato e travolto, in senso positivo, l’opinione pubblica del nostro Paese. Non è un caso – ha proseguito Bieber – se per la prima volta (finalmente) gli elettori dei 3 partiti più grandi in Italia (PD, Movimento 5 Stelle e Forza Italia) si sono dichiarati favorevoli al riconoscimento di diritti alle coppie gay, come riportato da alcuni quotidiani nazionali proprio in questi giorni. Una piccola-grande rivoluzione che spero riesca a colmare ‘lo spread di diritti’ che affligge l’Italia, unico paese europeo che non ha ancora legiferato in materia di unioni omosessuali: in Europa, il matrimonio same-sex è riconosciuto ad esempio in Islanda, Gran Bretagna (in Inghilterra è stato approvato sotto il Governo conservatore di Cameron), Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda, Danimarca, Svezia e Norvegia; negli Stati Uniti, oltre allo stato di New York, ben 16 stati lo riconoscono, così come altre grandi nazioni quali Brasile, Argentina, Uruguay, Sudafrica, Canada e Nuova Zelanda.
“Ora – ha affermato Bieber – bisogna che la politica riesca a colmare quanto prima il ritardo (colpevole) in materia di riconoscimento e tutela dei diritti alla persona (sia per le unioni tra le coppie omosessuali ma anche per le convivenze tra coppie eterosessuali che ormai hanno di gran lunga superato nella nostra società i matrimoni, religiosi e civili) intervenendo con un’apposita legge che affermi la cultura dei diritti per tutte e tutti, ponendo così fine a spiacevoli discriminazioni e a inutili colpi di sentenza che non possono e non devono coprire il vuoto legislativo. Ma soprattutto – ha concluso Bieber – bisogna liberarci una volta per tutte dall’idea che allargando i diritti a chi oggi non ce l’ha, si finisca quasi per sottrarre una “quota” di diritti a chi oggi ce li ha. La forza di una democrazia, in verità, si misura proprio sulla libertà di scelta che uno Stato è in grado di riconoscere ai propri cittadini: liberi di scegliere, liberi di amare”.