TransizioniLa Meloni al posto di Berlusconi: ecco i rottamatori del Pdl

I sostenitori dell’ex ministro delle Politiche giovanili: via i dinosauri, subito le primarie
Roberta Rigon e Luca Pattacini

Non è ancora la resa dei conti, ma ci manca poco. Tra le macerie del Pdl, anche a Reggio si muovono i sostenitori di Giorgia Meloni, ex ministro e leader del movimento giovanile. Non ci sono solo militanti provenienti da An ma anche qualche ex Forza Italia: rifiutano l’etichetta di rottamatori, ma più che a una corrente assomigliano a una fronda. A parlare, più delle parole, sono i dettagli. Come la fotocopia di un editoriale di Filippo Facci su Libero di martedì, distribuito ai giornalisti prima della conferenza stampa. Nell’articolo, dal titolo emblematico “Così i dinosauri si pappano il partito”, Facci afferma che la candidatura della Meloni è l’unica in grado di sparigliare le carte: “(…) potrebbe puntare ai voti persi, all’opinione pubblica delusa, al recupero dell’emorragia che sta prosciugando il centrodestra: un’impresa che per i dinosauri appare invece disperata”. Alla Meloni, è il pensiero di Facci in sintesi, serve tempo per accreditarsi come alternativa, i dinosauri lo sanno e non vogliono concederlo.

Giorgia Meloni è davvero il cavallo di razza in grado di invertire il corso della storia della destra italiana nel lungo tramonto del berlusconismo? Luca Pattacini, consigliere della circoscrizione centro storico e presidente provinciale della Giovane Italia, ne è convinto: “Primarie o no, non abbiamo intenzione di tornare indietro. Basta inciuci e incertezze, è il momento di recuperare credibilità. Giorgia Meloni è la persona giusta perché ha già dimostrato da ministro di essere capace di stare al governo”.

Se sono vere le cifre, non si può dire che in provincia di Reggio il fenomeno sia completamente privo di consistenza: 350 firme raccolte in pochi giorni a sostegno della candidatura. Anche a livello nazionale la giovane ex ministro sta vendendo aumentare i consensi. Il problema è e resta sempre quello: Berlusconi. Il Cavaliere è ormai un fantasma che appare e scompare, ma condiziona sempre e comunque.

E’ però innegabile che qualcosa stia cambiando. In altri tempi si sarebbe gridato al reato di lesa maestà, ma oggi è diverso. Lo dimostrano le espressioni di disappunto quando viene nominata Forza Italia 2, il presunto progetto del Cavaliere per rivivere i fasti del ’94 e buttare nel cestino il Pdl, lo conferma la coordinatrice provinciale Roberta Rigon, fedele ad Angelino Alfano, che non risparmia critiche al partito per la gestione delle primarie: “Sono state decise mesi fa, è un errore gravissimo continuare con questi rinvii. Stiamo ancora aspettando indicazioni sulla data del 16 dicembre, ma noi andiamo avanti nell’organizzazione”.

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