Transizione digitale, il Pnrr: la corsa dei comuni toscani

Firenze –  Il 17 per cento dei Comuni toscani ha già un documento per la transizione digitale approvato e il 31 per cento lo sta redigendo: quanto alle province, otto su dieci lo hanno già deliberato. Oltre quaranta Comuni hanno affrontato il tema dell’alfabetizzazione informatica dei cittadini con sportelli dedicati e più di cinquanta con iniziative dedicate alla terza età, ma anche rivolgendosi in più occasioni a giovani, studenti, stranieri, professionisti ed imprese. Oltre 140 Comuni hanno dichiarato di avere iniziative di wifi pubblico.

Sono alcuni dei risultati dell’indagine che Regione, Anci Toscana ed Upi (ovvero le associazioni dei Comuni e delle Province), hanno realizzato  territorio per territorio, registrando i risultati raggiunti ma anche ciò che manca, i bisogni e le richieste.

Un’indagine utilissima per rispondere al meglio e in modo mirato ai prossimi avvisi connessi alla digitalizzazione, per definire la nuova agenda digitale regionale e vincere la sfida di un’innovazione che non lasci indietro nessuno, attenti anche alle nuove minacce sul fronte della cybersecurity.

La ricerca che prova a scattare un’istantanea della Toscana digitale è partita nel 2021: un lavoro composto da tredici sezioni, dalla strategia dell’ente alle piattaforme messe a disposizione dalla Regione e al cui utilizzo va formato il personale, dalle migrazioni sul cloud alla diffusione di sportelli di attivazione Spid, l’identità digitale indispensabile ai cittadini per accedere (in sicurezza) ai servizi on line, dalla possibilità di pagare attraverso le app IO e Pago PA alla connettività delle varie sedi, dalla presenza di servizi di wifi pubblici per navigare veloci su internet al grado di cultura digitale dei cittadini.

Fra gli altri risultati, un Comune su due chiede approfondimenti o nuove funzionalità sui servizi regionali che già esistono: da Start, la piattaforma per le gare telematiche con più di cinquecento enti aderenti ed oltre 30 mila procedure gestite nell’anno, a Star, lo sportello unico regionale per le attività produttive che aggrega tutti gli enti toscani e gestisce più di 90 mila istanze digitali l’anno; da Iris, servizio per i pagamenti elettronici verso PagoPA con transazioni per 35 milioni di euro l’anno, 320 mila pagamenti e oltre 160 enti toscani aderenti, alla piattaforma Arpa per la gestione delle idendità Spid (un milione di accessi al mese) fino Smart Regione, la piattaforma bigdata regionale. Tra le Province, otto sono interessate ad integrare i propri servizi sull’App Io, sei ad accrescere l’integrazione con Spid. Sempre sei province vorrebbero approfondire l’accesso alle banche dati di interesse nazionale.

Ma suscitano interesse, in un Comune su tre (36%), anche le piattaforme digitali regionali che riguardano lavori pubblici, adempimenti sugli appalti ed edilizia privata, ed ancor di più sull’attivazione di una piattaforma regionale di gestione dei concorsi a livello regionale che la Regione ha già in programmazione. Tutti i Comuni chiedono alla Regione supporto anche sul fronte della sicurezza informatica: ugualmente le Province. Tre Comuni su quattro chiedono formazione su più temi.

Quanto al cloud, ovvero lo spostamento di app, applicazioni e banche dati nella ‘nuvola’, un comune su quattro (26%) dichiara di avere una migrazione già in corso – il 5 per cento l’ha già anche già completata – e il 60 per cento richiede un supporto di formazione. Interessate anche le Province. La Regione offre a tutti i territori il Sistema Cloud Toscano, una serie di datacenter collegati e ad altissima velocità che ospita più di quattromila sistemi informativi virtuali e fisici, oltre 2 Petabyte di dati (ovvero due milioni di Giga, per utilizzare misure più familiari ai non addetti ai lavori) e più di trecento enti che li utilizzano.

“Numeri utili e che fanno riflettere – commentano il presidente della Regione Eugenio Giani e l’assessore ai sistemi informativi della Regione, StefanoCiuoffo – , luci e ombre che raccontano iniziative già in corso, la strada ancora da gare ed interessi sui fronti connessi ai prossimi avvisi Pnrr”.

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