Firenze – “Manca poco, il 13 settembre riapre“ scrive la Società di trasporti. “Ne dubito” commenta qualcuno. “Abbiamo fotografato e postato tutto, le toglieremo ogni dubbio” è la risposta. Il cantiere di riparazione del sottopasso della Tramvia tra le vie Foggini e Talenti rappresenta il monitoraggio dei lavori in corso al tempo dei Social Network.
Anche i cantieri sono diventati Social oltrepassando così il mito delle transenne “presidiate dai pensionati” che ha riempito vignette e credenze popolari tramandate di padre in figlio. Le Grandi Opere lo hanno già dimostrato in alcuni casi, come la realizzazione delle Linee della Tramvia monitorate dal basso e dall’alto, grazie ai contemporanei Droni. Ma l’intervento al #MuroFoggini, così ribatezzato dal gergo del web, è qualcosa di più. Si tratta infatti di un intervento necessario ed urgente di consolidamento delle pareti di un sottopasso, e dunque a tutti gli effetti poco più che un comunissimo cantiere stradale.
Posta la Gest, Società che gestisce la Tramvia di Firenze: “Ultimi interventi al #murofoggini. Demolito il vecchio muro, inizia la costruzione della nuova struttura, solida e sicura. I lavori termineranno tra pochi giorni e il 13 settembre la tramvia tornerà a viaggiare senza interruzioni…“.
Il primo commento non tarda ad arrivare: “Speriamo, purtroppo fin che non arriveremo al 13 settembre personalmente ho dei dubbi…”.
Ecco la replica: “Per tre mesi abbiamo vigilato sul rispetto dei tempi e periodicamente vi abbiamo tenuti aggiornati sullo stato di avanzamento dei lavori. Mancano due settimane e pochi interventi. Le toglieremo ogni dubbio”.
Un lettore interviene a supporto di Gest “Continuate così, i Tommasi saranno sempre presenti. Basta restare fedeli ai patti“.
Ed ancora “Si spera che duri un po’di più dell’altro muro…” scrive una ragazza. Altra replica: “I lavori sono stati fatti a regola d’arte, con la massima cura ed attenzione“.
Molti ringraziano per il rispetto dei tempi che elimina l’interruzione nel periodo più delicato, la riapertura delle scuole. Non manca tra i commenti la polemica sui ringraziamenti.
In fin dei conti un sottopasso ha ceduto e si tratta di un manufatto urbano che doveva invece garantire solidità nel tempo. Qualcosa evidentemente non ha funzionato, senza scomodare le dichiarazione di un ex presidente di Ataf, Filippo Bonaccorsi, che sottolineò la scarsa solidità della struttura già alcuni anni fa davanti ai primi interventi di stabilizzazione del tratto in uscita dalla città.
Con questo intervento, che ha visto il consolidamento del lato in ingresso città attraverso l’impianto di micropali, dovrebbe completarsi un recupero strutturale utile a garantire maggiore sicurezza ai mezzi pubblici e privati, ma anche agli stabili che, alti e densamente abitati, insistono su questo tratto di viabilità fiorentina.